Quanto meraviglioso sarebbe per noi, trovandoci dinanzi al trono dell’Altissimo poter attestare: “Signore, tu sai tutto, tu sai che ti ho amato, ti ho servito, ti ho riconosciuto davanti agli uomini, ti ho lodato nell’assemblea, ti ho cercato nella prova e benedetto nell’esultanza. Ti ho lodato nell’afflizione e nella prova. Mai, mai ho abbandonato le tue vie neanche quando l’uomo mi derideva, mi beffeggiava, mi invitava ad abbandonare le tue vie. Eccomi Signore, sarò tuo per sempre se tu lo vorrai”. E Lui dirà: “Amen! Così sia! Così è! Così sarà per l’eternità!”. Perché questo avvenga occorre che noi abbiamo chiara una grande verità: La nostra vocazione è una sola: divenire in tutto come il nostro Maestro. Il cristiano deve manifestare Lui; di Lui essere ricordo vivente. Ogni uomo, vedendoci, deve vedere Cristo. Questa vocazione non si può realizzare se non attraverso le beatitudini, che sono otto immagini differenti di Cristo Gesù, che, messe una accanto all’altra, danno di Lui l’immagine perfetta.
Una di queste immagini è la persecuzione. Gesù è il perseguitato per causa della giustizia; per aver voluto restare fedele alla volontà del Padre suo e attestare dinanzi ad ogni uomo che c’è una sola scelta da fare: amare la volontà di Dio come unica norma, unica regola, unica via per realizzare la nostra esistenza terrena.
La persecuzione viene inflitta perché si lasci la via di Dio e ci si incammini sulla via degli uomini, che è in contrasto e in opposizione con il volere del Signore. Essa vuole condurre all’adorazione di satana o dell’uomo, rinnegando l’unico Signore e l’unico Dio che ci ha creato, che ci ha salvato, che vuole portarci con sé nel regno dei cieli.
Dinanzi alla persecuzione non c’è che una sola scelta: perdere la vita per essere fedeli al Signore, sapendo che Lui ce la darà sana, intatta, trasformata, gloriosa, incorruttibile, immortale nel regno dei cieli. Solo chi ha una forte fede nella gloria che il Padre darà, avrà la determinazione morale, del cuore e della mente, dello spirito e dell’anima, di andare fino in fondo, di superare la tentazione e di attestare che solo Dio è il Signore della nostra vita.
Chi vuole essere vittorioso nella persecuzione, deve quotidianamente superare tutte le altre tentazioni, quelle violazioni assai frequenti della legge di Dio anche in materia lieve. Chi diviene impeccabile nel poco, e quindi supera la tentazione nelle venialità, potrà sperare di vincere la tentazione nel molto e il molto è la persecuzione e la violenza. Se non c’è un reale cammino di ascesi dello spirito che si innalza verso Dio e si avvicina sempre di più alla sua santità, vivendo nella giustizia perfetta, alla fine diventerà assai difficile, quasi impossibile, non cadere di fronte alla persecuzione.
Nella tentazione cadono ogni giorno tutti coloro che si lasciano conquistare dalla menzogna, dalla falsità, che prospetta loro un mondo di vita senza Dio. In realtà di altro non si tratta se non della morte spirituale, fisica, del corpo, dell’anima. Col peccato si viene privati di Dio e della sua infinita ed eterna carità, che è per l’anima l’unica linfa di vita.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, tu che sei stata in tutto simile a Gesù, nella santità, nella morte e ora lo sei anche nella vita eterna, aiuta noi tuoi figli, perché anche noi realizziamo la nostra vocazione ad essere a perfetta immagine di Cristo Gesù, testimoni del Padre come Lui. Per la tua materna intercessione, ti ringraziamo. Fa’ che ogni persecuzione per amore della giustizia sia vissuta con la stessa fede e la stessa preghiera che animarono il tuo cuore e la tua anima ai piedi della croce, presso il tuo divin Figlio.
di Don Francesco Cristofaro
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