I primi passi-. Madre Speranza, nacque nel 1983 a Santmera, nella regione di Murcia (Spagna), da una famiglia indigente, primogenita di nove figli. Il nome María Josefa le sarebbe stato dato per riguardo alla nonna paterna che così si chiamava. Il padre era operaio agricolo avventizio e la madre casalinga. Madre Speranza conobbe e condivise la povertà della sua famiglia. Si racconta che tale Pepe Ireno, che aveva un podere vicino alla famiglia di Madre Speranza, colpito dall’intelligenza della bambina, pensò che era un peccato lasciarla in tanta povertà e convinse i genitori ad affidarla al parroco di Santomera, don Manuel Aliaga, che viveva con due sorelle. Questi fu lieto di portarla a casa sua, dove avrebbe potuto ricevere una buona educazione. Il trasferimento avvenne quando la bambina aveva circa 6 o 7 anni. Le due sorelle del parroco, Inés e María, aiutate da María De Las Maravillas Fernández Serna e da una sua sorella religiosa, Carmen, diedero a Speranza un po’ di istruzione e le insegnarono i lavori domestici. Non frequentò mai la scuola e rimase a casa del parroco fino al 15 ottobre 1914, giorno in cui partì per farsi religiosa. All’età di dodici anni fece la Santa Comunione, come era abituale in quell’epoca. Ma già a otto anni, ricorrendo a uno stratagemma, riuscì, come ella stessa disse, a “rubare”
Gesù. Infatti una mattina, mentre il parroco era assente, approfittando del fatto che il sacerdote celebrante non la conosceva, al momento della comunione si avvicinò alla balaustra e ottenne l’Ostia consacrata. Questo episodio, pur nella sua ingenuità, dimostra l’amore che Madre Speranza aveva per Gesù fin da bambina, tanto che fin da allora si propose di non dimenticarlo mai durante la giornata.La vita religiosa-. Dopo essere entrata a far parte, all’età di 21 anni, della Congrgazione delle “Figlie del Calvario” a Villena, nel 1930 fondò a Madrid, quella che sarebbe diventata la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso. In seguito, negli anni ’50, fondò il ramo maschile della congregazione, con il nome di Figli dell’Amore Misericordioso, per trascorrere poi il resto della sua vita a Collevalenza, dove in seguito nacque grazie alla sua opera una Basilica-Santuario. Madre Speranza, dagli anni cinquanta, cominciò a realizzare il progetto che per lei rappresentava la volontà di Dio: la costruzione di un santuario dedicato all’Amore Misericordioso di Dio, al quale dedicò la sua vita. Questa fu la sua missione e la sua opera definitiva. Volle in questo luogo “far conoscere a tutti che Dio è un Padre che ama, perdona, dimentica e non tiene in conto i peccati dei suoi figli quando li vede pentiti”. Nel santuario riceveva ogni giorno più di cento persone, ascoltando e infondendo speranza a ciascuno. Compose per questo scopo un’orazione, dove diceva tra l’altro: “Fa, Gesù mio, che a questo Santuario vengano persone dal mondo intero, non solo con il desiderio di guarire nel corpo dalle malattie più dolorose e strane, ma per curare la propria anima…e fa, Gesù mio, che tutti vedano in Te non un giudice severo ma un Padre pieno di amore e di misericordia che non tiene in conto le debolezze dei suoi figli, le dimentica e le perdona“. Il 22 novembre 1981 Papa Giovanni Paolo II si recò i visita al santuario, incontrando anche Madre Speranza. L’anno successivo il santuario ottenne il riconoscimento di Basilica minore.
La morte-. Nel santuario da lei voluto, Madre Speranza visse fino al giorno della sua morte, avvenuta l’8 febbraio 1983. Il suo corpo, come aveva desiderato, riposa nella cripta del santuario stesso. Il 24 aprile 1988 è iniziato il processo per la Canonizzazione nella diocesi di Orvieto-Todi. Il 12 giugno1992 la Congregaione delle Cause dei Santi ha concesso il Decreto di validità giuridica degli atti del Processo Diocesano, concluso l’11 febbraio 1990. Il 12 giugno 1993 è avvenuta la consegna alla Congregazione delle Cause dei Santi della “Positio” sulla vita e le virtù di Madre Speranza. Il 23 aprile 2002 la Chiesa, dopo aver riconosciuto le sue virtù eroiche, l’ha proclamata venerabile. a cura di DonSa
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