“La legge sull’eutanasiain Olanda sta deragliando”. Non lo ha detto un cardinale dell’Aia o Utrecht, ma niente meno che il dottor Boudewijn Chabot, lo psichiatra che nel 1994 per primo fornì in Olanda un farmaco letale per il suicidio assistito a una sua paziente con problemi mentali. Riconosciuto colpevole, Chabot non è stato condannato dai giudici, che hanno invece ritenuto la sua azione “amorevole”, e sul suo caso è stata poi costruita la legge sull’eutanasia approvata nel 2001. Adesso, sul quotidiano olandese Nrc Handelsblad, il padre della legge sull’eutanasia Chabot denuncia l’anarchia eutanasica nei Paesi Bassi, dove tra l’altro la federazione dei medici ha autorizzato i camici bianchi a togliere la vita a bimbi nati con gravi malformazioni, una norma, che entrerà in vigore dal 2014 e che, stando al giornale Volkskrant, riguarda trecento bambini l’anno. Il pioniere dell’eutanasia olandese dice di non sentirsi più a suo agio con questa legge, che ha troppi “difetti”, e di essere rimasto “sorpreso dai recenti sviluppi”. Il fenomeno della china scivolosa ha dimostrato in Olanda, la sua realtà con l’introduzione dell’eutanasia sui bambini, evidente dimostrazione, di come l’autodeterminazione costituisca un alibi per introdurre una cultura di morte. Nessuno infatti potrà sostenere che l’infanticidio praticato in Olanda su decisione di mendici e genitori è un caso di autodeterminazione! Ebbene in Olanda, secondo il protocollo di Groningen, bambini con la spina bifida vengono tranquillamente uccisi. Repubblica del 2/9/2004 esordisce così, in un articolo intitolato “Così aiutiamo i bimbi a morire”: “Sorridono, sorridono tutti, nella clinica della dolce morte bambina. Anche l’asino dipinto alla parete con un buffo cappellaccio in testa. Sorride anche lui, il DottorDolce morte, bello come un attore americano, alto e biondo…”.
Cosa fa l’eroe alto e biondo di Repubblica? Uccide, ma lui preferisce farisaicamente il verbo “terminare”, la vita di bambini nati con spina bifida! Li uccide, perché per lui, per la cultura eutanasica, è la vera pietas. Sembra di leggere i programmi eugenetici stilati da Hitler. La società lo ha combattuto. Ora sembra risorgere dalle ceneri con l’approvazione della società. Incredibile!
Re Baldovino nel 1990, pur di non sottoscrivere la legge sull’aborto, preferì abdicare per scuotere le coscienze di un mondo narcotizzato. Il re cattolico –commenta un nostro lettore Giuseppe-, senza poteri diede allora una lezione al mondo e fu drammaticamente, e con dolore, ottimo profeta, egli scrisse: “… Temo che questo progetto porti a una sensibile diminuzione del rispetto della vita nei confronti dei più deboli”. Il rispetto della vita nei confronti dei più deboli, infatti, sembra, dopo 24 anni, largamente ignorato dai parlamentari belgi e da molti di quei medici che, alla faccia del giuramento di Ippocrate e già prima della recentissima approvazione dell’estensione ai minori del “diritto” più letale, procurano facilmente la morte dei loro assistiti anche senza limiti di età.E il suddetto rispetto non gode di buona salute, ci si perdoni il triste gioco di parole, nemmeno fra i magistrati che, fin dagli anni ’70 e non solo in Belgio, hanno preceduto con le loro sentenze ogni legge che andasse nella direzione desiderata dagli ambienti più fanaticamente progressisti, di ispirazione analoga a quella dei radicali nostrani. Ciò è dovuto ad una logica perversa, sottesa ad ogni concessione dello stesso genere, consistente in una precisa strategia che mira al raggiungimento degli obiettivi meno digeribili dalla maggioranza dell’opinione pubblica, specie in nazioni a maggioranza cattolica, attraverso tappe di avvicinamento progressive e apparentemente inarrestabili che fondano le loro argomentazioni su un falso pietismo che prende le mosse da alcuni casi limite, in grado, se adeguatamente supportati da opportune campagne mediatiche, di far leva su quello che gli “illuminati”definiscono “état de esprit” (letteralmente: stato d’animo), elemento necessario e indispensabile per scardinare le naturali resistenze che ogni uomo di buon senso possiede di fronte a questioni che riguardano la sfera decisionale che appartiene a Dio. E’avvenuto e avviene ovunque si voglia sovvertire l’ordine naturale, si tratta ormai di campi di battaglia privi di ogni confine, sia geografico che concettuale. E’ possibile parlare di compassione, parola d’ordine che risuonava ossessivamente nelle aule parlamentari belghe? Assolutamente no! Specie in un’epoca in cui la scienza, quella vera che è rivolta alla vita, ha fatto enormi passi avanti nella pratica delle terapie palliative e antidolore, cure autenticamente compassionevoli che consentono una dignitosa qualità della vita a malati terminali di ogni età e che aiutano i genitori dei piccoli malati ad abituarsi in modo graduale all’idea della morte; idea a cui la scristianizzazione dei tempi nostri ci ha via via disabituato, generando schiere di uomini senza qualità, incapaci di accettare le sofferenze e le responsabilità. Questo è il problema culturale che si nasconde dietro la proliferazione incontrollata dei cosiddetti diritti individuali: l’affermazione di un tipo umano involuto che non è in grado di accettare neanche i limiti invalicabili, perché non stabiliti da lui, dettati dalla natura.
La missione urgente che ci attende è, oggi più che mai, quella di andare controcorrente; perché la vera rivoluzione dei tempi attuali conduce verso il ritorno alla realtà; la stessa visione del mondo che orienta il medico a salvaguardare la vita, e non a dare la morte, e l’uomo di Stato a cercare il bene del popolo e non il proprio benessere individuale: il vero progresso sta nel recupero dei valori tradizionali, contro le cui ultime vestigia forze occulte si scagliano con sempre maggiore fredda determinazione. Se anche il 99% dicessero di si all’eutanasia, non cambia il dato oggettivo, ossia che si tratti di rendere il diritto favorevole all’omicidio. E che chi si adegui, anche fossero il 99,99%, rimarrebbero tutti assassini. Riflettiamo sull’omicidio: esistono sempre molte buone ragioni per attuarlo! Altrimenti la gente non lo farebbe! “Può veramente un bambino chiedere di essere ucciso? Chi deciderà se accordargli il “diritto di morire”? La legge prevede che a svolgere tale compito siano uno psicologo, un medico e i genitori. Uno psicologo stabilirà se il bambino possieda o meno la capacità di intendere e di volere. Sarà possibile però determinare con un colloquio psicologico che un bambino gravemente malato chieda lucidamente un’iniezione letale? Per i futuri bambini morti a causa della legge sull’eutanasia in Belgio, molti hanno voluto portare dei fiori davanti al Senato… In fretta la Polizia si è occupata di toglierli. Hanno avuto paura del giudizio sconcertato dei cittadini i signori politici! Hanno lavato la coscienza sporca delle loro decisioni ricorrendo all’aiuto delle forze dell’ordine, facendo rimuovere dalle sedi istituzionali i segni della pietà del popolo. Come abbiamo commentato ieri, “resta da chiedersi perché l’ONU abbia scelto proprio questo momento per attaccare la Chiesa cattolica con tanta feroce determinazione. Non è azzardato credere che dietro l’intervento del Comitato si trovi il fronte delle lobby malthusiane (femministe, abortiste, omosessualiste), che, per strade diverse, ma convergenti, mirano alla riduzione della popolazione mondiale. Queste lobby, da sempre influentissime a Ginevra come a New York hanno cominciato ad avvertire la crescente, sempre più forte e forse inaspettata opposizione dei popoli ai loro progetti. Preoccupate dalle avvisaglie di possibili, future sconfitte (la sospensione del varo del nuovo diritto di famiglia in Francia, il progetto di una nuova legge sull’aborto in Spagna), hanno individuato nella Chiesa cattolica l’elemento catalizzatore della resistenza in Europa e in Occidente. Di conseguenza, contando su quel po’ di autorevolezza che ancora le rimane, hanno deciso di far scendere in campo l’ONU in prima persona”. E’ lecito chiedersi: la legge sull’eutanasia dei bambini, è voluta da tutti? Ahimè! Quando gli interessi economici sono più forti del sentire della gente, si cade nella dittatura. Chissà, forse ancora non ce ne siamo accorti. Viviamo dentro un regime molto più pericoloso del nazismo. Quando prenderemo coscienza di essere manipolati dalle potenti lobby politiche e internazionali? a cura diGiovanni Profeta
*la fonte dell’articolo è tratta da: Assasini! In Belgio l’eutanasia per i bambini di Giuseppe ***** e l’olanda di Hitler di Giulio Meotti