Bene la Chiesa che a Ventimiglia dà casa ai migranti

Padre Francesco ieri notte ha ospitato una settantina di disperati nella parrocchia di San Nicola e il vescovo di Ventimiglia lo ha portato a esempio agli altri parroci dicendo di fare lo stesso: lui per primo farà montare una tendopoli nel terreno del seminario.

La “speranza concreta” di cui parlava Papa Francesco deve avere mura e tetti: possono essere di mattoni o di tela ma se sono un muro e un tetto smettono di essere parole e diventano una casa o cominciano a somigliarle davvero.

La fede di un cristiano è incarnata e da sempre la carne ha bisogno di trovare un riparo per rifocillare l’animo, per riposare la vita stanca, cioè la vita. Gesù non aveva dove posare il capo, ma lui stesso cercava ristoro e cibo in casa di amici. Lazzaro, che nel vangelo non dice neppure una parola, è l’unico amico di Gesù che sta nel Vangelo con il nome. Ed è lì perché dava la sua casa a Gesù e ai discepoli quando, andando a Gerusalemme, passavano da casa sua per mangiare e dormire.

Delle migliaia di volti che riescono a non morire in mare e che si riversano da noi, non sappiamo nulla e certo non li abbiamo scelti noi: ma il fatto è che sono loro ad averci scelti. Ogni volta che la Chiesa tira su una tendopoli, apre un cancello, sgombera le sale di un monastero, rifà i letti di un vescovado, arieggia le stanze di una parrocchia, fa la Chiesa perché fa la casa.

Le case stanno ferme e le persone si muovono. Se c’è una casa si può anche decidere di ripartire, di andare in Francia, come i migranti di Ventimiglia. Ma si può partire solo da un punto di partenza, si può andar via solo se si ha una casa, se no non è un viaggio. Senza casa si erra dispersi.

I migranti che andranno in Francia per unirsi alle loro famiglie lasceranno una casa in Italia come l’hanno lasciata in Africa. Lì sono nati ma qui sono rinati, perché sono stati accolti, asciugati, dissetati e sfamati. Una casa fa questo perché una casa è questo: il luogo dove si va a stare al riparo, a volte anche a riparo da sé stessi.

Le madri che raccolgono i figli per strada dopo una lite, mi raccontano che vogliono solo che i figli tornino a casa. C’è nel ritorno a casa qualcosa che nessun discorso ben preparato e vero può dire, che nessuna espressione di affetto può sostituire. Tornare a casa, è l’inizio -e il nuovo inizio- di ogni vita. Per questo è così importante aprire. Le periferie di Papa Francesco non sono luoghi dell’anima, sono luoghi geografici ed esistenziali abitati da persone coi loro corpi. E le persone non possono stare per strada. “Senza tetto” è il nome di chi vive ai bordi, fuori dalla società, dal “circolo produttivo” ma senza tetto non si può vivere. Perché non si può vivere per strada.

Di Don Mauro Leonardi

Articolo tratto da l’Huffingtonpost


Ultimi articoli

Vergine Santa, liberaci presto dal ‘nodo della guerra’! Preghiera potente, della notte a Maria che scioglie i nodi

La preghiera a Maria che scioglie i nodi è una delle suppliche più usate dai cristiani per chiedere aiuto alla…

14 Dicembre 2024

‘Asciuga Bambino Gesù le lacrime dei fanciulli!’. La toccante preghiera di Giovanni Paolo II da recitare durante questo Avvento

'Asciuga Bambino Gesù le lacrime dei fanciulli!'. Recitiamo in questo tempo di Avvento la preghiera più dolce di San Giovani…

9 Dicembre 2024

La potente supplica di Padre Pio, per avere sostegno nella prova. Recitala oggi, 9 dicembre

Una nuova settimana in compagnia di Padre Pio Leggi le frasi di Padre Pio e invoca la sua potente intercessione…

9 Dicembre 2024

La preghiera della domenica sera alla Madonna di Lourdes: ‘Io sono l’Immacolata Concezione’

Benvenuti sul sito www.papaboys.org! Siamo lieti di presentarvi la preghiera della sera alla Madonna di Lourdes, intitolata 'Io sono l'Immacolata…

8 Dicembre 2024

Il giornalista siciliano Di Salvo Salvatore riceve il premio internazionale giornalisti Campania Terra Felix

POZZUOLI - Assegnato al giornalista siciliano Salvatore Di Salvo, segretario nazionale dell’Ucsi e Tesoriere dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia,  il…

8 Dicembre 2024

La preghiera di Giovanni Paolo II all’Immacolata che ancora oggi ci commuove. Recitala oggi, 8 dicembre 2024

La preghiera all' Immacolata di Giovanni Paolo II Una potente supplica di Giovanni Paolo II a Maria Santissima.. Il testo:…

8 Dicembre 2024