Benedetto XVI a l’Aquila per confortare il popolo colpito dal sisma

In questi giorni abbiamo commemorato il terribile terremoto che  sconvolse la città dell’Aquila. Ricordiamo le immagini, i volti della gente sconvolta, gli edifici e le case crollate come cartoni  chiese distrutte. Insomma, un paese irriconoscibile. Subito gli aiuti si sono attivati. Man mano che la luce del giorno si faceva sempre più forte, i danni diventavano sempre più visibili e consistenti. Papa Benedetto, informato fin dalle prime ora dell’orribile tragedia, mantenne costantemente un canale attivo con il capo della protezione civile Bertolaso. Non esitò a far emettere dalla Congregazione del Culto divino l’indulto per celebrare la Messa il Venerdì santo. Per la triste occasione inviò il Segretario di Stato Bertone a presiedere le esequie. Poi il momento dell’incontro. Il 28 Aprile 2009,  il Pontefice, mette piede in terra aquilana per dare conforto e speranza ai superstiti. Non mancò la preghiera per i defunti e per quanti allora si trovavano in condizioni cliniche molto gravi. Corre l’obbligo di rileggere la cronaca di quella visita: “Gli abruzzesi, anche a nome delle persone morte sotto le macerie, attendono di veder rinascere questa loro terra, che deve tornare ad ornarsi di case e di chiese, belle e solide. Dopo quanto accaduto in Abruzzo, la comunità civile deve fare un serio esame di coscienza, affinchè il livello delle responsabilità, in ogni momento, mai venga meno”. Lo ha detto Benedetto XVI durante la visita alle zone colpite dal sisma. Giunto in auto e non in elicottero a causa del maltempo, accompagnato dal sottosegretario Gianni Letta e dal capo della Protezione civile Guido Bertolaso, il Papa ha stretto le mani di tanti cittadini, ha accarezzato i bambini e ha visitato l’area che accoglie migliaia di sfollati.

Video della Visita di Papa Benedetto ai terremotati dell’Aquila: 

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“Vorrei abbracciarvi uno a uno”. “Sono finalmente con voi, in questa terra splendida e ferita – ha detto il Pontefice – che sta vivendo giorni di grande dolore e precarietà. Vi sono stato accanto fin dal primo momento, ho seguito con apprensione le notizie condividendo il vostro sgomento e le vostre lacrime… Vorrei abbracciarvi con affetto ad uno ad uno”. Parole non convenzionali dunque quelle del Papa. Che ha poi continuato: “La Chiesa tutta è accanto alle vostre sofferenze, desiderosa di aiutarvi nel ricostruire case, chiese, aziende crollate o danneggiate dal sisma. Ho ammirato il coraggio, la dignità e la fede con cui avete affrontato anche questa dura prova. Ora, come in passato, non vi siete arresi; non vi siete persi d’animo. C’è in voi una forza d’animo che suscita speranza”. Autorizzato il rientro in 300 edifici. Un segno di ritorno alla normalità è giunto dal sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, che proprio oggi, poco dopo la visita del Papa, ha emanato un avviso con cui rende noti i primi 307 edifici della città dichiarati agibili. “Non è obbligatorio rientrare nelle case – ha spiegato il sindaco sapendo bene che gran parte della popolazione ancora non è riuscita a cancellare la paura di altri crolli – ma la scelta è lasciato alle decisioni di ciascun cittadino”. L’elenco delle case agibili è stato compilato sulla scorta dei rilievi effettuati dalle squadre di tecnici, coordinate dal dipartimento della Protezione civile. Nei prossimi giorni verranno pubblicati gli elenchi degli altri edifici in cui è possibile ritornare a vivere. Un miliardo e 100 entro dicembre. L’opera di ricostruzione, è scritto nel decreto legge varato giovedì scorso dal Consiglio dei ministri, sarà sostenuta con un finanziamento entro l’anno di 1,152 miliardi di euro. Il resto dei finanziamenti sarà spalmato fino al 2032, mentre a decorrere dal 2033 si prevedono provvedimenti economici per altri 2,9 milioni di euro.

 Video Visita di Papa Benedetto ai terremotati dell’Aquila:

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Il Pontefice, fatto accomodare sul palco, ascolta il discorso dell’arcivescovo de l’Aquila monsignor Giuseppe Molinari che chiede di pregare per i fratelli e per le sorelle che hanno il cuore addolorato e martoriato da quel che accaduto e che hanno bisogno  di molta solidarietà e affetto per poter risorgere. A seguire l’appello di Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo e di Massimo Cialente Sindaco de L’Aquila. Il Pontefice è rimasto commosso dall’affetto ricevuto in questa visita seppur in una occasione non di festa ma di dolore. Ha rinnovato il saluto a tutti coloro che hanno partecipato e lavorano costantemente. Ha poi ripercorso il suo breve viaggio iniziato ad Onna dove uomini donne anziani e bambini  lo hanno accolto con grande umiltà. Poi si è recato nella Basilica di Santa Maria  di Collemaggio dove ha venerato le spoglie di Papa Celestino V ponendo sulla teca il suo Pallio e poi ancora in via XX settembre  davanti alle macerie della Casa dello studente dove ha incontrato una delegazione di studenti ai quali ha portato una parola di cordoglio, un segno di conforto per i compagni di studi caduti la notte del 6 aprile. Ha poi raccolto tutti i presenti in preghiera. Il Santo Padre, al termine, ha posto una rosa d’oro in adorazione innanzi alla Madonna del Roio posta sul palco. Un discorso per tutti è quello di non lasciare solo il popolo aquilano il popolo abruzzese. Ecco le parole della preghiera di Benedetto XVI: “Affidiamo questi nostri cari a Te, Signore, sapendo che ai tuoi fedeli Tu non togli la vita ma la trasformi, e nel momento stesso in cui viene distrutta la dimora di questo nostro esilio sulla terra, Ti preoccupi di prepararne una eterna ed immortale in Paradiso. Padre Santo, Signore del cielo e della terra, ascolta il grido di dolore e di speranza,che si leva da questa comunità duramente provata dal terremoto! E’ il grido silenzioso del sangue di madri, di padri, di giovani e anche di piccoli innocenti che sale da questa terra. Sono stati strappati all’affetto dei loro cari, accoglili tutti nella tua pace, Signore, che sei il Dio-con-noi, l’Amore capace di donare la vita senza fine.Abbiamo bisogno di Te e della Tua forza,perché ci sentiamo piccoli e fragili di fronte alla morte;Ti preghiamo, aiutaci, perché soltanto il Tuo sostegno può farci rialzare e indurci a riprendere insieme,tenendoci fiduciosi l’un l’altro per mano, il cammino della vita.Te lo chiediamo per Gesù Cristo, nostro Salvatore,in cui rifulge la speranza della beata risurrezione. Amen!”

In preghiera davanti alla Casa dello studente. Continuando la visita, Papa Ratzinger ha visitato anche l’Aquila dove ha pregato nella basilica di Collemaggio davanti all’urna di Celestino V sulla quale ha lasciato in dono il pallio, la stola indossata il giorno della sua proclamazione a pontefice. E davanti alle macerie della Casa dello studente, Benedetto XVI ha tenuto a lungo la mano ad un gruppo di ragazzi scampati alla tragedia in cui hanno perso la vita otto universitari. Il Pontefice si è intrattenuto anche coi vigili del fuoco, ringraziandoli per il lavoro svolto. Ultima tappa di Benedetto XVI accompagnato da monsignor Molinari nella terra martoriata dal terremoto è Coppito.  Il Generale comandante Lisi della Scuola sottufficiali della Guardia di Finanza riceve il Pontefice, altre autorità ecclesiastiche, amministratori dei paesi colpiti sfilano per il saluto. Nel piazzale sotto la leggera pioggia ma incessante, sono centinaia le persone ad attenderlo, sfollati delle tendopoli, volontari, personale della Protezione civile, Vigili del Fuoco, personale civile e militare e alcuni dei parenti delle vittime. Preghiamo il Signore affinchè tragedie simili non si possano ripetere mai più”. a cura di Emanuela Graziosi 

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