Io non sono chiaramente nessuno per poter definire Benedetto XVI uno dei più grandi dottori della Chiesa di tutti i tempi, e per definirlo Magno, ma tale nel mio cuore lo reputo. In un’intervista a Famiglia Cristiana pubblicata in questa giornata monsignor Georg Gaenswein, segretario personale del Pontefice Emerito e Prefetto attuale della Casa Pontificia, ribadisce la verità che tutti conosciamo, ma che i media continuano a non voler sentire, ricamandoci sopra: scandali come quello dei Vatileaks, la fuga dei documenti riservati del Papa, non c’entrano con la decisione del Papa: “No, per niente. Tutto ciò che è conosciuto come Vatileaks non ha per niente condizionato né tantomeno causato la rinuncia. E neppure la vicenda della pedofilia. Non dobbiamo dimenticare che la rinuncia non era una fuga. Il Papa non è fuggito da una responsabilità, ma è stato coraggioso perché si è detto: ‘Io non ho più le forze che sono necessarie in questo momento e allora ridò la responsabilità a Colui che me l’ha data, al Signore”.
A quelli come noi (parlo di generazione ndr) ai quali Giovanni Paolo II ha fatto venire ‘fame di Cristo’, Benedetto XVI ha dato un importante companatico, senza mai farci mancare esempi lucidissimi di verità e carità cristiana. Oggi Francesco prova a completare la pulizia in una Chiesa che sta ritornando ad essere credibile solamente per l’eroico coraggio di Benedetto XVI di andare totalmente controcorrente al potere ed alla volontà della massa (talvolta anche massa interna della Chiesa stessa…) Dalla fame di Cristo alla sete della verità, nella carità: questa è la trasformazione alla quale siamo stati invitati. Seguirla, è compito di ciascuno di noi, nel rapporto con il Signore, con la Chiesa, con gli uomini.
Benedetto XVI ha invitato all’incontro con Gesù, prima di tutto, alla conversione personale continua. Chiudo questo pensiero del blog con queste sue parole che risuonano giorno dopo giorno ancora oggi in me: “Conversione è andare controcorrente, dove la ‘corrente’ è lo stile di vita superficiale, incoerente e illusorio, che spesso ci trascina, ci domina e ci rende schiavi del male o comunque prigionieri della mediocrità morale. Con la conversione, invece, si punta alla misura alta della vita cristiana, ci si affida al Vangelo vivente e personale, che è Gesù Cristo”.
Daniele Venturi
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Completamente d'accordo, anche se, secondo me, + che Magno gli si addice l'aggettivo Crisostomo
Riprendo le parole " ma tale nel mio cuore lo reputo MAGNO "
Carissimo Presidente il tuo articolo su Benedetto XVI e' stato veramente molto bello e spero che ce ne siano altri e tanti ancora,perche' se GiovanniPaolo II e' stato un Grande e poi Santo e Papa Francesco e' sulla stessa scia,non dobbiamo dimenticarci che Benedetto XVI e' stato Grandissimo e dunque possiamo ben dire che Dio ci ha voluto e ci vuole tanto bene per avercelo dato e continua a volercene avendoci dato Papa Francesco;viva il Presidentissimo ed anche il Capitano