Coperta da oltre mille bandiere, vaticane e israeliane, Gerusalemme aspetta l’arrivo di Papa Francesco, che domani inizia un viaggio in Medio Oriente che lo vedrà fare tappa ad Amman e Betlemme prima di arrivare nella città santa delle tre fedi monoteiste. I drappi bianco-oro con le insegne della Santa Sede coprono il centro di Notre Dame, il quartiere cristiano, le botteghe dello shuk e corrono attorno alle mura della Città Vecchia fino al Kind David e a Rehavia, davanti alla residenza del presidente Shimon Peres. Anche a Betlemme il colpo d’occhio è simile, con la differenza dei drappi palestinesi al posto di quelli israeliani. “L’attesa di israeliani e palestinesi è alta perché tutti sanno che Papa Francesco parla con franchezza
– dice David Neuhaus, patriarca vicario per la comunità dei cattolici di lingua ebraica – e c’è grande curiosità per cosa dirà e farà“.Oltre alle bandiere, sono stati affissi migliaia di manifesti di ogni grandezza “Welcome to the Holy Land” in cui si vedono assieme Papa Francesco e Bartolomeo I, patriarca di Costantinopoli, in vista dell’incontro che avranno nella nunziatura sul Monte degli Ulivi nel 50° anniversario del primo abbraccio fra Paolo VI e Atenagora I.
Le autorità israeliane hanno effettuato numerosi arresti fra i gruppi di estremisti ebrei responsabili di attacchi contro chiese e moschee nel corso dell’ultimo anno: alcuni di loro avevano minacciato gesta offensive nei confronti della visita e la polizia li ha fermati, creando anche posti di controllo a ridosso degli insediamenti in Cisgiordania dove molti di loro risiedono. Per proteggere la visita del Pontefice il governo israeliano schiera oltre 8mila uomini delle forze di sicurezza
, che controlleranno ogni angolo del percorso ufficiale. La chiusura di molte strade di Gerusalemme – come di Betlemme – si deve alla decisione di Francesco di muoversi senza una vettura blindata ma ha sollevato malumori nella delegazione vaticana perché avrà come conseguenza “creare il vuoto attorno al Santo Padre” come osserva Artemio Vitores, numero due della Custodia francescana di Terra Santa. “Anche nella piazza della Mangiatoia di Betlemme dove Papa Francesco celebrerà la Messa domenica non entrano più di 10mila persone” sottolinea Vitores, secondo il quale “sono molti di più i cristiani che avrebbero voluto essere presenti“.Sebbene il programma sia stato definito da tempo, con ritmi assai serrati, non mancano le sorprese dell’ultimora: domenica il Papa si recherà anche nel campo profughi di Debeishe, nei pressi di Betlemme, dove incontrerà quaranta bambini palestinesi ascoltando i loro racconti. “Vogliamo mostrare al Papa le nostre sofferenze” preannuncia Mamoun Lahham, direttore del “Phoenix Center” del campo che fu creato dai giordani nel 1949. A Betlemme, Francesco pranzerà con cinque famiglie cristiane palestinesi, una delle quali proviene da Gaza ma, spiega Neuhaus, “ancora non sappiamo se riuscirà a esserci a causa dei molto rigidi controlli di sicurezza”. A cura di Redazione Papaboys fonte: vaticaninsider.lastampa.it
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