IL PARALITICO
Sono bloccata, Signore!
Dalle mie paure, tante, sempre nuove,
ma in fondo sempre uguali.
La paura di sbagliare
mi paralizza corpo ed anima, ogni giorno di più.
Sento altri parlar della «tua potenza che fa miracoli»,
ma non credo possa «funzionare» per me!
Troppo tardi questo incontro con te!
Forse, anni fa, ti avrei creduto, ma ora,
posso solo lasciarmi trasportare.
In barella.
Da altri.
E anche adesso, che sono alla tua presenza,
non riesco a dirti neanche una parola
neanche a chiederti di guarirmi.
Sono bloccata, Signore!
Troppe conferme nella vita del mio scarso valore,
meglio starsene immobili e in silenzio.
Ma tu dici parole che non mi aspettavo!
Mi perdoni i peccati! Ma quali?
Forse il mio rifiuto della vita?
Forse tu pensi sia questo il tipo di guarigione
che è giusto offrirmi.
Forse il benessere è solo una parte della felicità.
Certo tu sei Dio e sai quello che fai,
ma io sono così disorientata!
Ed ora aggiungi
che devo alzarmi e «prendere il mio lettuccio»;
ma non dovresti prima guarirmi?
Però, voglio almeno cercare
di accettare le tue parole,
con quel briciolo di fede che mi ritrovo.
Forse ho capito quello che vuoi da me.
Devo alzarmi nel mezzo della mia paralisi.
E senza certezza di riuscirci!
Solo provarci con fede guardando te.
Non mi metti davanti una magica soluzione,
ma vuoi comunque da me
un tentativo fiducioso di alzarmi.
Con tutte le mie paure e i miei limiti.
Prendendole sottobraccio.
Loro sono il mio lettuccio
e tu sei il mio Dio,
che mi guarda, mi perdona e mi sostiene.
Devo accettare la mia condizione
di essere umano fragile e pauroso
ma che guarda te e da te è guardato;
è questo il peccato che mi impedisce di sperare!
«Quando si ricordano all’uomo i limiti del suo potere, ciò è una minaccia esistenziale per quella parte in lui presente che vorrebbe vedersi illimitata, come uguale a Dio». Willi Butollo
«Se non riesci a osservare i comandamenti, non considerarti mai perso, non ti inacidire in modo moralistico o volontaristico. Più a fondo, più in basso della tua vergogna o della tua caduta c’è Cristo. Volgiti a lui, lascia che ti ami, che ti comunichi la sua forza. È inutile che ti accanisci in superficie: è il cuore che deve capovolgersi. Non devi cercare nemmeno innanzitutto di amare Dio, ti basta capire che Dio ti ama. Oggi». Olivier Clément
«Ogni frase di Gesù contiene quella forza folgorante che guariva, purificava, richiamava alla vita, ma a condizione che ci si ponga davanti a Lui come il paralitico». Madeleine Delbrêl
«La cosa più importante che la Bibbia ha da dirci circa il peccato non è che noi siamo peccatori, ma che abbiamo un Dio che perdona il peccato e, una volta perdonato, lo dimentica, lo cancella, fa una cosa nuova. Dobbiamo trasformare il rimorso in lode e ringraziamento, come fecero quel giorno, a Cafarnao, gli uomini che avevano assistito al miracolo del paralitico: “Tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: Non abbiamo mai visto nulla di simile”». Raniero Cantalamessa
La riflessione e preghiera è scritta da Stefania Perna ed è contenuta nel libro ’50 preghiere per cercatori di speranza’
50 PREGHIERE PER CERCATORI DI SPERANZA
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