8 Aprile 2022. Una segnalazione per i nostri lettori. Vogliamo scusarci con tutti voi, è capitato di pubblicare a corredo di questo articolo una foto sbagliata. Relativa ad un altro evento di calamità. Ce ne scusiamo, provvederemo anche a pubblicare una correzione sui social network.
BOMBARDAMENTI SU UNA CHIESA AD ODESSA CHE VIENE COMPLETAMENTE DISTRUTTA, RITROVATA SOLO UNA STATUA DI GESÙ INTEGRA FRA LE MACERIE.
Sono continuati per alcuni giorni incessanti i bombardamenti su tutta Odessa, dove l’intera citta ormai è stata rasa completamente al suolo non viene risparmiato nulla, ospedale, asili, case di riposo e neanche chiese .
Ma il giorno del 3 aprile, durante la “normale routine” di bombardamenti che durava da ben 38 giorni incessanti e sta distruggendo l’Ucraina, è successo un fatto insolito dove molti gridano al miracolo.
Un missile IPERSONICO A CORTORAGGIO con una potenza distruttiva devastante ha colpito una chiesa lasciandola interamente in macerie, completamente distrutta ma è stata ritrovata intatta una statuetta del Salvatore Gesù sulle macerie completamente integra. E benedicente, come mostriamo nella foto.
Due carri armati – scrive la versione on line del quotidiano Repubblica – , eredità sovietica, sorvegliano il controllo documenti a due dei molti varchi che dividono l’énclave Transnistria dal resto del mondo riconosciuto. Una presentazione in pendant con quello che c’è al confine, nell’Ucraina in guerra.
Altri due tank – in questo caso i gloriosi T34 – sono, invece, un monumento in ricordo del conflitto del 1992, vinto con i cannoni, a Bender, dai russi, non più sovietici da pochi mesi: la nuova Federazione, sfaldatasi l’unione delle repubbliche socialiste, stava perdendo una dopo l’altra le province dell’impero eppure inviava qui le residue forze disponibili tra cui, allora, c’erano ancora gli ucraini. Ucraini e russi insieme contro la Moldavia per trattenere la Transnistria, il forziere bellico più importante d’Europa.
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Trent’anni fa, come oggi, questo residuale lembo di Bessarabia pesava sul piano militare, nonostante dimensioni territoriali che sono la metà della provincia di Roma. Meglio, della Transnistria pesava la fama – mai davvero certificata come accade a molte questioni di guerra – di custodire all’aperto, in depositi, sottoterra, armamenti diffusi fin dalla Seconda Guerra mondiale.