E’ di un morto e alcuni feriti il bilancio di un bombardamento avvenuto nella notte sul centro di Donetsk, nell’Ucraina orientale, in particolare nei pressi della Cattedrale della Trasfigurazione, mentre era in corso la Veglia della Pasqua ortodossa.
Lo riferisce la Tass, citando l’amministrazione del distretto Voroshilovsky della cittadina governata dalle forze filorusse.
Il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, propone una mediazione congiunta con la Cina e gli Emirati Arabi Uniti per una soluzione al conflitto in Ucraina.
Lula, sulla strada del ritorno dalla sua visita a Pechino, secondo quanto riporta la France presse, ha affermato incontrando i giornalisti ad Abu Dhabi, che la Cina e gli Emirati Arabi Uniti dovrebbero unirsi a un “G20 politico” per cercare di porre fine alla guerra.
“Il presidente Putin non prende alcuna iniziativa per fermare la guerra. Zelensky dall’Ucraina non prende alcuna iniziativa per fermare la guerra” – ha detto Lula – . L’Europa e gli Stati Uniti continuano a dare il loro contributo per continuare la guerra. Quindi devono sedersi attorno al tavolo e dire: ‘Basta così'”.
Nel giorno della Pasqua ortodossa e dei cristiani d’Oriente, in centinaia, tra ucraini accolti dalla Comunità di Sant’Egidio e altri rifugiati provenienti dalla Siria e dall’Iraq, venuti con i corridoi umanitari, hanno partecipato a una preghiera solenne nella basilica di Santa Maria in Trastevere.
In un clima di grande commozione, accompagnato da canti in lingua ucraina, padre Andriy Vakhruschev ha parlato, nell’omelia, di un Cristo risorto vicino alle grandi sofferenze della popolazione: “Oggi Gesù è sceso negli inferni dei paesi lacerati dalla guerra per condurre a sé i colpiti come lui. E abbraccia la nostra vita, abbraccia i feriti, i dispersi, i prigionieri, chi è profugo e lontano da casa, i fratelli e le sorelle che ci hanno lasciato e che sono accolti nel suo regno di luce e di pace”.
Dopo la preghiera tutti hanno partecipato a un pranzo pasquale di solidarietà nella vicina Casa dell’amicizia di Sant’Egidio, grazie al contributo del Cra aziendale di Acea e ad alcuni suoi dipendenti che si sono offerti come volontari insieme agli studenti della Scuola di lingua e cultura italiana della Comunità.
Secondo il capo dell’amministrazione militare regionale di Dnipropetrovsk Sergiy Lysak l’esercito russo ha colpito la chiesa di Nikopol con artiglieria pesante, ferendo due persone. Lo riporta Unian. Nikopol si trova di fronte alla centrale nucleare di Zaporizhzhia, nell’Ucraina orientale. “I russi hanno confermato ancora una volta che non c’è nulla di sacro in loro. La chiesa di Nikopol è stata colpita con artiglieria pesante. Due persone sono rimaste ferite, un uomo di 57 anni e una donna di 38”, ha dichiarato, aggiungendo che cinque edifici residenziali e diverse linee elettriche sono state danneggiati in città.
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