L’incredibile cappa di caldo si estende su tutta l’Europa. Le persone si sono riversate in parchi e piscine per avere un po’ di sollievo, ma la colonnina di mercurio è salita fino a oltre 40 gradi in Francia e Spagna, e fino a picchi di 38 gradi in Germania.
Il Servizio di gestione delle emergenze della Commissione Ue, Copernicus, ha riferito che il rischio di incendi è “estremo” e “molto estremo” in Sardegna, Sicilia e altre parti dell’Italia peninsulare, in gran parte della Spagna, nonché nella valle francese del fiume Rhone.
Prevista in settimana una riunione del governo per analizzare la situazione della siccità nelle diverse Regioni e valutare eventuali misure per far fronte all’emergenza.
All’incontro dovrebbero partecipare i ministri delle Politiche Agricole, Stefano Patuanelli, che sabato aveva definito “inevitabile” dichiarare uno stato di crisi, e quello della Transizione ecologica, Roberto Cingolani. Non è esclusa anche la presenza del capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.
Le Regioni dal canto loro hanno già chiesto un aiuto al governo, invocando un intervento il più rapidamente possibile.
A muoversi per primi sono stati i governatori del Nord: il Veneto già ad aprile aveva chiesto lo stato d’emergenza finalizzato “a definire le modalità di gestione sovraregionale della crisi idrica” ma la lettera non aveva avuto seguito e ora il governatore Luca Zaia dice: “Ben venga l’apertura del governo, tuttavia si poteva agire prima. Speriamo che non sia troppo tardi”. A seguire sono arrivate le richieste di Lombardia e Piemonte.
Le Regioni si vedranno mercoledì e quella sarà l’occasione per far sentire la propria voce al governo. “Ci sarà la Conferenza delle Regioni – ha ribadito sui suoi canali social il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini – ed è lì che dobbiamo porre il tema, per chiedere al governo un intervento immediato e un riguardo particolare per tutto il bacino del Po”.
La secca del “Grande fiume” è infatti un problema serio, visto che sulle sue acque poggia l’intera spina dorsale del patrimonio agricolo e agroalimentare della “food valley” italiana. Bonaccini ha inoltre annunciato che anche l’Emilia-Romagna sta preparando la richiesta di stato di emergenza, come hanno già fatto le altre Regioni.
Il tema, confermano fonti vicine al presidente della Conferenza Massimiliano Fedriga, è effettivamente sul tavolo e mercoledì si cercherà di trovare una posizione comune. Lo stesso Fedriga, tra l’altro, sta preparando la dichiarazione di stato di emergenza per il Friuli Venezia Giulia e un decreto sulla criticità idrica che coinvolgerà i settori dell’agricoltura e poi gli usi civili e domestici per contenere il consumo di acqua.
Fonte: TgCom24
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