Tutti i membri della cellula terroristica in azione a Barcellona sarebbero stati uccisi. In serata la stampa spagnola ha riferito che la polizia ritiene ormai che i quattro terroristi che erano ancora ricercati per la strage della Rambla, erano in realtà quattro dei cinque uccisi la notte scorsa nella sparatoria di Cambrils.
Tra questi anche Moussa Oukabir, 17 anni, anche se non è ancora chiaro se sia lui o meno il conducente del furgone omicida. Altre quattro persone sono invece finite in carcere, fra cui il fratello di Moussa, Driss. La cellula di una decina di persone sarebbe praticamente smantellata.
Tre le vittime italiane. Sono Bruno Gulotta, 35enne di Legnano, e Luca Russo, 25 anni, di Bassano del Grappa, e Carmen Lopardo, 80 anni, da più di 60 residente in Argentina, originaria della provincia di Potenza. Gulotta, racconta la moglie, si è messo davanti ai figli di 7 mesi e 6 anni salvandoli dalla corsa del van. Russo si trovava nella città catalana con la ragazza, ferita e ancora in ospedale. “Aiutatemi a riportarlo a casa” chiede la sorella del giovane veneto.
Una delle due vittime è Bruno Gulotta, responsabile marketing e vendite di Tom’s Hardware. La notizia della morte del 35enne è stata confermata dal sito specializzato in tecnologia. Bruno Gulotta, secondo quanto riferito, è morto davanti agli occhi dei due figli e della moglie Martina.
Proprio la moglie, 28 anni, ha confermato la dinamica, spiegando che lei teneva la figlia più piccola, Aria, di un anno, in un marsupio agganciato al busto, mentre Bruno Gulotta teneva per mano il maggiore dei figli, Alessandro. La donna ha fatto appena in tempo a trascinare via il piccolo, mentre il 35enne finiva sotto le ruote del furgone assassino. Schiacciato, Bruno Gulotta è rimasto per terra con la testa sanguinante e una serie di fratture scomposte alle gambe. Drammatico il resoconto di chi ha vissuto quei momenti, mentre Pino Bruno, direttore di Tom’s Hardware, ha spiegato: “Eravamo in contatto con la moglie, erano in vacanza a Barcellona quando è successa la tragedia”. Bruno Gulotta è ricordato come un elemento di indubbio valore nella società in cui lavorava: “Ci sentivamo spesso per lavoro, era in vacanza già da qualche giorno, stava girando per l’Europa passando da Cannes e poi ci teneva a visitare la città catalana. Quando abbiamo sentito l’accaduto abbiamo chiamato la compagna e ci ha detto cosa era accaduto”.
Redazione / AnsaWEb