Bruxelles e Parigi: l’odio sconfitto in Terra Santa

Papa Francesco nel discorso di saluto alle autorità dello Stato di Israele, ricorda le vittime dell’intolleranza antisemita: “Con cuore profondamente addolorato penso a quanti hanno perso la vita nell’efferato attentato avvenuto ieri a Bruxelles. Nel rinnovare la mia viva deplorazione per tale criminoso atto di odio antisemita, affido a Dio Misericordioso le vittime e invoco la guarigione per i feriti”. In Belgio dentro il museo ebraico sono stati colpiti tre uomini a morte.  Mentre il Santo Padre in Terra Santa richiama i popoli e le religioni alla concordia, il male non si ferma! Non è l’odio l’ultima parola sull’umanità, ma la pace. Costruiamo ponti, non muri! Una persona sospetta, con possibili collegamenti con l’attentato antisemita commesso oggi nel centro di Bruxelles è stato fermato. Lo scrive La Dernière Heure online, citando “fonti sicure”, ma senza precisare se si tratti di uno degli autori della sparatoria vicino al museo ebraico che ha provocato almeno tre morti. Secondo il sindaco di Bruxelles, Yvan Mayeur, la sparatoria “è probabilmente un atto terroristico”.

“La polizia è su una pista che ci sembra seria” ha detto la Tv.

Intanto in Terra Santa, il Santo Padre non cessa di sostenere la causa della pace: “bisogna intraprendere sempre con coraggio e senza stancarsi la via del dialogo, della riconciliazione e della pace. Non ce n’è un’altra”. Pertanto rinnovo l’appello che da questo luogo rivolse Benedetto XVI: sia universalmente riconosciuto che lo Stato d’Israele ha il diritto di esistere e di godere pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti. Sia ugualmente riconosciuto che il Popolo palestinese ha il diritto ad una patria sovrana, a vivere con dignità e a viaggiare liberamente. La “soluzione di due Stati” diventi realtà e non rimanga un sogno. Un momento particolarmente toccante del mio soggiorno nel vostro Paese sarà la visita al Memoriale di Yad Vashem, a ricordo dei sei milioni di ebrei vittime della Shoah, tragedia che rimane come simbolo di dove può arrivare la malvagità dell’uomo quando, fomentata da false ideologie, dimentica la dignità fondamentale di ogni persona, la quale merita rispetto assoluto qualunque sia il popolo a cui appartiene e la religione che professa. Prego Dio che non accada mai più un tale crimine, di cui sono state vittime in primo luogo ebrei e anche tanti cristiani e altri. Sempre memori del passato, promuoviamo un’educazione in cui l’esclusione e lo scontro lascino il posto all’inclusione e all’incontro, dove non ci sia posto per l’antisemitismo, in qualsiasi forma si manifesti, e per ogni espressione di ostilità, discriminazione o intolleranza verso persone e popoli”.

La risposta all’odio è il dialogo. Coloro che tentano di frenare la pace per interessi di parte, rimarranno delusi! Alla fine trionferà il bene! Il male non è la risposta alle necessità dell’uomo. 

Mattinata di terrore a Parigi dove una serie di attentati stanno terrorizzando la capitale francese. Tutto è cominciato in mattinata quando, poco dopo le dieci, un uomo è entrato nella sede del quotidiano Liberation, ha estratto un fucile a pompa e ha fatto fuoco. Nell’assalto, un assistente fotografo di ventisette anni è rimasto ferito. Le sue condizioni sarebbero molto gravi a causa dei proiettili che lo hanno ferito al braccio e al torace. Quando l’incubo sembrava finito, circa due ore dopo, una nuova sparatoria ha scosso la città. Un uomo, con ogni probabilità lo stesso attentatore, ha sparato davanti alla sede della banca Société Générale nel quartiere della Défense, nell’immediata periferia di Parigi. Qui nessun ferito.  Poco dopo il responsabile degli spari ha preso un automobilista in ostaggio e lo ha obbligato a portarlo dalla Défense agli Champs Elysées. Qui lo ha lasciato libero e l’automobilista ha chiamato la polizia per raccontare quello che gli era capitato.

E’ scattata così la caccia all’uomo con il quartiere bloccato e un elicottero della polizia che sorvola la zona alla ricerca dell’uomo che, a quanto pare, avrebbe con sé una borsa piena di bombe a mano. La tv francese è convinta, però, che l’uomo sia sceso nei tunnel della metropolitana.  Intanto, data la modalità di esecuzione degli attentati, l’aggressore potrebbe essere lo stesso che alle sette del mattino di venerdì scorso era entrato nella hall della redazione di Bfmtv puntando un fucile a pompa contro un caporedattore. In quel caso l’arma si era inceppata e due cartucce erano state ritrovate a terra. a cura di DonSa

 

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