Jacov Colo nasce il 6 marzo (del 1971) a Sarajevo ed è il più piccolo dei veggenti di Medjugorje.
Aveva 10 anni nel 1981 quando iniziarono le apparizioni. L’intenzione di Preghiera affidatagli dalla Regina della Pace è per i malati.
Suor Emmanuel ci ha raccontato in uno dei suoi bollettini:
“…Sappiamo che Jakov ha perso sua madre circa un anno dopo l’inizio delle apparizioni. Lui era molto triste perché la madre era tutta la sua famiglia. Ma quella sera, la Vergine gli disse durante l’apparizione: “Non piangere, Jakov, tua madre è con me in cielo!” Sapendo questo, sono andata a trovare Jakov come aveva fatto sua madre ad andare dritta in paradiso, cosa c’era di così bello nella sua vita che Dio l’aveva presa così presto?
Penso che la risposta di Jakov possa interessare ciascuno di noi! Ma Jakov rimase evasivo e mi disse:”… non vedo niente di speciale da dirti, suor Emmanuel, mia madre non faceva niente di straordinario…”
E poiché lo spingevo a riflettere di più, sapendo che quasi nessuno al mondo va direttamente in paradiso, ripeté: “ No, ti assicuro, mia madre non aveva niente di speciale, era come tutti gli altri, faceva tutto quello che la Gospa chiedeva di fare!” Ecco, avevo la mia risposta, e che risposta! “Faceva tutto quello che chiedeva la Gospa!” (Le Enfantes de Medjguorje luglio 2014)
Il decimo segreto
Ha avuto più di 6.000 apparizioni. Le apparizioni quotidiane sono durate dal 25/06/1981 al 12/09/1998, l’ultima mentre si trovava in Florida per una testimonianza con Mirjana. Quel giorno, affidandogli il decimo segreto, la Vergine gli disse che per tutta la sua vita avrebbe avuto un’apparizione all’anno, il 25 dicembre, il giorno di Natale, dove la Madonna gli appare sempre con il bambino Gesù in braccio. Come avvenuto con Mirjana e Ivanka prima di lui, Jakov Colo ha avuto molte difficoltà ad accettare il fatto che i suoi incontri quotidiani con la Madonna fossero finiti.
L’ultimo messaggio giornaliero del 12 settembre 1998:
“Caro figlio! Io sono tua Madre e ti amo incondizionatamente. Da oggi non ti apparirò più ogni giorno, ma soltanto il giorno di Natale, il giorno di nascita di mio Figlio. Non essere triste perché io sarò sempre con te come madre e come ogni vera madre non ti abbandonerò mai. Tu continua a seguire la via di mio Figlio, via di pace e di amore e cerca di perseverare nella missione che ti ho affidato. Sii esempio di un uomo che ha conosciuto Dio e l’amore di Dio. Gli uomini vedano sempre in te esempio di come Dio opera negli uomini e di come opera attraverso di loro. Io ti benedico con la mia benedizione materna e ti ringrazio di aver risposto alla mia chiamata. ”
“…Terminata la Santa Messa, mi sento tirare il camice dal chierichetto: era Jakov, che disse di avere un messaggio da dire a tutta la gente. Misi Jakov al microfono e lui disse: – La Madonna vuole che si preghi con il Rosario – Andavo adagio in sagrestia e vidi che la gente non si muoveva per uscire, sentivo la gente che piangeva, la Chiesa piangeva e vedevo tante corone nelle mani. Svestii i sacri paramenti, poi ritornai sul presbiterio a pregare il Rosario con tutta la gente: una semplice frase della Madonna ripetuta da un bambino aveva ottenuto ciò che io non ero mai riuscito ad ottenere con tutte le mie prediche!“
Oggi racconta ai pellegrini di essersi reso conto che la cosa più importante non è vedere la Vergine, ma portarla nel proprio cuore, qualcosa che tutti possono raggiungere attraverso la preghiera prima di tutto.
Jakov si è sposato con Anna-Lisa Barozzi (italiana) nel 1993 nella Chiesa di San Giacomo a Medjugorje il giorno di Pasqua. Parla bene l’italiano. Hanno avuto tre bambini, 2 figlie e 1 figlio. Ora vive con la sua famiglia a Medjugorje.
Durante i primi anni delle apparizioni, molti ricercatori e spettatori furono presenti durante le apparizioni per studiarne l’autenticità e ritennero improbabile che un ragazzino così piccolo, prima interessato solo a giocare a calcio e a stare con i suoi amici, fosse in grado di pregare e andare in chiesa per tre ore al giorno se davvero non fosse accaduto qualcosa di molto importante nella sua vita.
Il viaggio in Paradiso, Purgatorio ed inferno
Il 2 novembre 1981 accadde un fatto straordinario del quale fu protagonista insieme alla veggente Vicka.
Intorno alle ore 15 la Madonna si offrì di accompagnarli in un viaggio straordinario per visitare l’Inferno , il Purgatorio e il Paradiso.
Il rapporto con l’aldilà sembra essere una costante delle apparizioni di Fatima e di Medjugorje: Lucia, nel primo segreto di Fatima, racconta della visione dell’inferno avuta dai tre veggenti, ma si tratta solo di una visione, qui invece Jakov e Vicka vengono portati via in anima e corpo.
Vicka racconta che si trovavano nella vecchia casa di Jakov, quando ancora era viva la sua mamma, non si aspettavano una visita della Madonna e così la descrive:
“Nella casa di Jakov c’è una camera e una cucina. Sua mamma era andata a prendere qualcosa per prepararci da mangiare, perché un po’ più tardi avremmo dovuto andare in chiesa. Mentre aspettavamo, io e Jakov ci siamo messi a guardare un album di fotografie. Improvvisamente Jakov è andato giù dal divano prima ancora di me e ho capito che la Madonna era già arrivata. Subito ci ha detto: “Tu, Vicka, e tu, Jakov, venite con me a vedere il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno“. Io mi sono detta: “Va bene, se così vuole la Madonna“. Jakov invece ha detto alla Madonna: “Tu porta Vicka, perché loro sono in tanti fratelli. Non portare me che sono figlio unico.” … lui pensava che non saremmo più tornati e che saremmo andati per sempre. Io intanto pensavo quante ore o quanti giorni sarebbero stati necessari e mi chiedevo se saremmo andati in alto o in basso. Ma in un attimo la Madonna ha preso me per la mano destra e Jakov per la mano sinistra e il tetto si è aperto per lasciarci passare. …”
Vicka prosegue il racconto descrivendo l’entrata del Paradiso come una grande porta di legno con in piedi di fianco ad essa S. Pietro, lo riconobbe per via delle chiavi e delle sue forme: tarchiato, basso, con la barba. La porta si apre quando arriva la Madonna.
“…Appena entrati, siamo andati avanti, camminando, forse tre, quattro metri. Non abbiamo visitato tutto il Paradiso, ma la Madonna ce lo ha spiegato. Abbiamo visto un grande spazio avvolto da una luce che non esiste qui sulla terra. Abbiamo visto le persone che sono né grasse, né magre, ma tutte uguali e hanno vesti di tre colori: il grigio, il giallo e il rosso. Le persone camminano, cantano, pregano. Ci sono anche dei piccoli Angeli che volano. La Madonna ci ha detto: “Guardate quanto sono felici e contente le persone che si trovano qui in Paradiso“. E’ una gioia che non si può descrivere e che qui sulla terra non esiste. …”
Anche gli altri veggenti di Medjugorje hanno visto il Paradiso, il Purgatorio e l’Inferno, ma solo in visione, a differenza di Vicka e Jakov che vi sono stati trasportati in anima e corpo. Questi luoghi descritti dai veggenti non si discostano troppo dall’iconografia classica.
Durante una testimonianza di Jakov Colo rimasi affascinata dalla descrizione della Vergine contornata di angeli e chiesi a Jakov come fossero questi angeli. Mi rispose che assomigliavano molto ai piccoli putti dipinti in tanti nostri quadri. Bimbi dunque con tuniche che lasciano mostrare in parte le gambe e i piedini. Ci parlò come Vicka di come i corpi di uomini e donne si trasformino appena toccano il fuoco dell’Inferno in orribili mostri, della nebbia che avvolge tutto nel purgatorio trasmettendo uno stato di sofferenza indicibile, ma il mio pensiero tornava sempre a quei piccoli e dolci angioletti che fluttuano contenti intorno alla Regina del Cielo e della Terra, chissà perché!