“Verso le 16.00 di ieri la sorella Bernadetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa mentre lei e la sorella Mercedes si erano recate all’aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi dal loro capitolo generale a Parma. C’era apprensione soprattutto perché dall’interno della casa non c’erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate” racconta padre Pulcini.
Anche padre Pulcini ha provato a chiamare le sorelle, ma senza successo. “I guardiani del cancello – riprende il racconto – non le avevano viste uscire. Esito negativo lo ha dato anche una veloce ricerca nel quartiere presso alcune persone ammalate che le sorelle visitavano soprattutto di domenica. Ero davanti all’entrata con l’intenzione di forzare la serratura quando la porta si è aperta ed è apparsa Bernadetta, sconvolta. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrate, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia”.
Sono state quindi allertate le autorità civili, militari e giudiziarie e religiose; si è proceduto ai primi accertamenti e sono iniziati gli interrogatori, soprattutto al personale di casa.
Nonostante l’accaduto, le religiose della missione hanno deciso di restare a dormire nella loro casa. “Poi questa notte – dice ancora padre Pulcini – le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l’aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti ad entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita”.
Le religiose sono state uccise da un giovane che poi è fuggito, secondo fonti amministrative e di polizia. Il sindaco di Kamenge, Damien Baseka ha riferito che “le anziane religiose italiane sono state uccise selvaggiamente”. “Il sospetto è un giovane che poi è stato visto fuggire dal luogo verso le 17 (di ieri)”, ha precisato Baseka.
Un responsabile della polizia ha spiegato che “l’assassino ha sgozzato le due religiose, suor Lucia, 75 anni, e suor Olga, 83 anni, prima di accanirsi su una di loro a colpi di pietra sul viso”. Secondo la polizia locale, le missionarie non sono state uccise nel corso di un tentativo di furto, come sostenuto dalla diocesi di Parma, poichè “secondo le prime ricostruzioni l’assassino non ha portato via nulla, neppure il denaro che era sul posto (…). Siamo sulle tracce dell’uomo che è stato identificato”.
In attesa che le indagini chiariscano l’accaduto, di “tragico esito di una rapina da parte di una persona squilibrata” ha parlato anche la diocesi di Parma che in un comunicato ha diffuso la notizia della morte di suor Olga e suor Lucia. “Il vescovo Enrico, a nome di tutta la Chiesa di Parma, ha espresso la vicinanza e il cordoglio della Diocesi alla Congregazione delle Missionarie Saveriane e ai familiari delle due sorelle affidandole, nella preghiera, al Signore della Vita” si legge in una nota. “Invita, inoltre, i cristiani di Parma alla preghiera e rivolge agli uomini e alle donne di buona volontà un appello al raccoglimento e all’omaggio verso persone umili, forti, che erano votate al bene di tutti”.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana / Avvenire
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