È quindi rientrato il tentativo di golpe militare in Burundi, capitanato dall’ex capo dell’intelligence, il generale Godefroid Niyombare. I golpisti hanno tentato di impadronirsi della Radio Nazionale, ma non ci sono riusciti. Negli scontri sono morti almeno una decina di militari ed altri sono rimasti feriti.
“Non sappiamo se e come gli appelli alla protesta raggiungeranno la popolazione – affermano le fonti di Fides, perché l’unica radio funzionante è quella nazionale, in mano al governo. Nei due giorni di scontri, sono state distrutte e incendiate le sedi delle radio indipendenti: una, vicina al Presidente, da parte dei militari ribelli, le altre, sembra, dalla polizia, schierata con il Presidente”.
I 4 precedenti Presidenti del Burundi, due Hutu e 2 Tutsi, hanno firmato insieme una dichiarazione rivolta al Presidente della Comunità dell’Africa Orientale (East African Community – EAC composta da Burundi, Rwanda, Repubblica Democratica del Congo, Tanzania e Uganda) nella quale affermano che il terzo mandato è anticostituzionale.
“I Vescovi hanno chiarito quello che avevano detto prima del tentato golpe, affermando che in queste condizioni sarebbe opportuno procrastinare le elezioni, perché al momento è impossibile andare a votare il 26 maggio per eleggere i deputati e gli organi locali e il 26 giugno per il Presidente”, concludono le fonti di Fides.
Almeno 100mila profughi
Dallo scoppio delle violenze pre-elettorali a metà aprile, più di 100mila persone sono fuggite dal Burundi e giunte nei Paesi limitrofi, un dato raddoppiato rispetto alla settimana scorsa quando l’Onu ne segnalava oltre 50mila. Secondo i dati dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), oltre 105.000 persone hanno lasciato il Paese e sono fuggite in Tanzania (70.187), Ruanda (26.300) e nella provincia del Sud Kivu (9.183) della Repubblica democratica del Congo (Rdc).
In Tanzania, il numero dei nuovi arrivi è aumentato notevolmente nel corso degli ultimi giorni e ci sono informazioni secondo le quali almeno 10.000 persone sono in attesa di attraversare il confine con la Tanzania, ha detto a Ginevra la portavoce dell’Unhcr, Karin de Gruijl.
Arrestato il generale golpista
Intanto è stato arrestato il generale Godefroid Niyombare, leader del gruppo di militari che mercoledì avevano tentato un colpo di Stato in Burundi contro il controverso presidente Pierre Nkurunziza mentre si trovava in Tanzania. Parlando dalla latitanza, Niyombare si era impegnato a consegnarsi, ma il portavoce presidenziale Gervais Abayeho ha assicurato che si trova già nelle mani delle autorità lealiste. “È stato arrestato, non si è arreso”, ha puntualizzato il portavoce. In carcere sono finiti altri tre ufficiali golpisti.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Avvenire
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