Categorie: Pax et Justitia

Camerun: liberi i religiosi rapiti. Gioia della Santa Sede

Sono stati liberati la notte scorsa intorno alle 2.00 i sacerdoti e la religiosa sequestrati in Camerun il 4 aprile scorso, forse dai fondamentalisti nigeriani Boko Haram. I missionari vicentini “fidei donum” don Giampaolo Marta e don Gianantonio Allegri, e suor Gilberte Bussiére, della Congregazione di Notre-Dame di Montreal, sono in buona salute. Come riferisce il presidente del consiglio italiano Matteo Renzi, i due sacerdoti saranno a casa già nella notte. “Una notizia che ci riempie di gioia”, ha commentato il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi. Ce lo racconta Davide Maggiore corrispondente della Radio Vaticana:

È durata quasi due mesi la prigionia di don Giampaolo, don Gianantonio e suor Gilberte. Secondo l’agenzia France Presse, il loro ritorno in libertà è stato reso possibile da una settimana di trattative, avvenute in Nigeria. I religiosi sono stati poi portati a Yaoundé, capitale del Camerun, su un volo militare. Il vescovo emerito della diocesi di Maroua-Mokolo, mons. Philippe Albert Joseph Stevens

, è riuscito a incontrarli per pochi minuti in mattinata:
“Il sont en bonne santé…”
“Grazie a Dio sono in buona salute – ha spiegato – anche se dimagriti, e il loro morale è buono”. “La liberazione dei tre religiosi – ha affermato in una dichiarazione il direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi – “è una notizia che ci riempie di gioia”. “Il Santo Padre, che fin dall’inizio aveva seguito la drammatica vicenda, ne è stato tempestivamente informato”, ha aggiunto. “Ringraziamo il Signore perché questa vicenda è giunta a una conclusione positiva, ha proseguito padre Lombardi, e “allo stesso tempo continuiamo a pregare e ad impegnarci perché ogni forma di violenza, odio e conflitto nelle diverse regioni dell’Africa e nelle altre parti del mondo possa essere superata”. Il portavoce vaticano ha poi concluso: “Rinnoviamo il ricordo e l’impegno per le molte altre persone innocenti di diversa condizione ed età che – come ben sappiamo – rimangono vittime di inaccettabili sequestri in diversi luoghi di conflitto”. Proprio ai rapitori, attraverso la Radio Vaticana, si è inoltre rivolto mons. Stevens:
“Qu’ils brulent leurs armes…”
“Brucino le loro armi – ha detto – e si aprano all’amore del Signore, che chiede la conversione dei loro cuori, il loro amore, e la pace”. A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana

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