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Camerun, trovato nel fiume il cadavere del vescovo di Bafia

Il corpo senza vita di monsignor Jean-Marie Benoît Balla, scomparso da vari giorni, è stato ritrovato nel Sanaga. Nella sua vettura, un biglietto: «Non cercatemi più, sono nell’acqua». Tra le ipotesi, quella del suicidio.

Il corpo senza vita del vescovo camerunense di Bafia, Jean-Marie Benoît Balla, 58 anni, è stato ritrovato quest’oggi e portato sulla terra ferma dalle acque del fiume Sanaga. Da giorni non si avevano notizie del prelato la cui macchina era stata rinvenuta il 31 maggio scorso presso il Ponte d’Ebebda, a circa 80 km dalla capitale Yaoundè, con un enigmatico biglietto all’interno che recitava: «Non cercatemi più, sono nell’acqua».

Nella macchina, oltre al biglietto, sono stati ritrovati sul sedile anteriore vari documenti. Nulla farebbe pensare ad atti di violenza o di coercizione né sono emerse tracce di sangue. La Conferenza episcopale, con un documento ufficiale, ne aveva denunciato la scomparsa chiedendo l’intervento delle autorità.

Fin dalle prime ore della sparizione di monsignor Balla, si era sparsa la voce di un presunto suicidio, ma, a tutt’oggi, restano assolutamente misteriose le circostanze del decesso. Alcuni fedeli, intercettati dall’agenzia Koaci.com, rifiutano di credere che il loro pastore si sia tolto la vita e insistono sulla indiscutibile caratura morale del vescovo.

Il Paese, che vanta una grossa fetta di fedeli cattolici (32% della popolazione, i cristiani in totale sono circa il 70%), è sotto shock. La terribile notizia, peraltro, si aggiunge a quella del ritrovamento del corpo di un altro sacerdote della diocesi di Bafia, il rettore del piccolo seminario Saint André, rinvenuto nella propria camera da letto senza vita solo due settimane fa. Anche in questo caso si è subito parlato di suicidio.






Sebbene per il momento non emergano collegamenti diretti tra le due morti, il fatto che siano avvenute a pochi giorni di distanza, nella stessa diocesi e in circostanze misteriose, rende l’intera vicenda un caso dai tratti decisamente inquietanti. Si attendono quindi, ora che il corpo è a disposizione degli inquirenti, sviluppi dell’inchiesta che la magistratura aprirà.

Nato nel 1959 a Oweng (Mbalmayo), monsignor Balla era stato nominato vescovo di Bafia nel 2003, al termine dei suoi studi di filosofia e teologia presso il seminario Nkolbisson. La sua diocesi, eretta nel 1968 e direttamente dipendente dalla Sede Metropolitana di Yaoundè, comprende una popolazione di 330mila abitanti e conta almeno 200mila cattolici, 15 parrocchie e 21 sacerdoti.




Fonte www.lastampa.it/Luca Attanasio

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