Camilla, l’ultima telefonata alla nonna: «Qui è bellissimo». Poi lo schianto mortale sugli sci
«Francesco viveva solo per Camilla. Era tutta la sua vita. La accompagnava ovunque, trascorreva con lei tutto il tempo libero che aveva, il sabato la portava alle giostre, lui adorava lei e lei il suo papà. Ora lui starà malissimo, impazzirà di dolore». Nonna Ines non si dà pace. Nell’appartamento di Donna Olimpia, a Monteverde, dove abita, mostra le fotografie della nipotina, Camilla Compagnucci, morta ieri pomeriggio a 9 anni in un incidente sulla neve mentre era con il papà, Francesco di 45 anni. «L’avevo sentita questa mattina racconta la nonna mentre parlavo con Francesco, lei è corsa a strappargli il telefono dalle mani per salutarmi. Nonna tutto bene, sono felice. Poi con mio figlio non sono più riuscita a parlare, mi hanno detto che è assistito da uno psicologo, vorrei essere lì ad abbracciarlo». Cuore di nonna, Ines si fa forza e prende tra le mani la cornice argentata con la foto che preferisce della nipotina, la stringe a sé.
«TI VOGLIO BENE» Bella, sorridente, il sorriso di un angelo. «Fino all’anno scorso aveva i capelli biondi, poi le si sono un pochino scuriti dice era sempre piena di allegria, mi scriveva continuamente messaggini: Nonna ti voglio bene, scriveva. Ma lei voleva bene a tutti, aveva amore per tutte le persone. Pochi giorni fa aveva fatto il saggio di ginnastica artistica, adorava disegnare e anche sciare, le piaceva cimentarsi in tante cose perché aveva il gusto della vita. Pensare aggiunge Ines che dovevano partire il 30 per il Sestriere, invece Francesco aveva la febbre e non erano più andati. Ma la gita in montagna era stata organizzata con gli altri papà e le amichette e gli amichetti della IV D dell’elementare Crispi, mio figlio per non dare un dispiacere alla bambina, è partito il giorno dopo in treno e così li hanno raggiunti». Quella di Francesco Compagnucci è una famiglia molto conosciuta a Monteverde Vecchio. Il fratello Massimiliano gestisce il Carrefur market di via Maurizio Quadrio, vicino alla chiesa Regina Pacis. E anche il fratello, Francesco, ha sempre lavorato nell’ambito dei supermercati e gestito, in passato, il ristorante Binario Zero di piazzale Dunant. Massimiliano ieri si trovava a Bruxelles quando ha ricevuto la notizia e si è messo in macchina per raggiungere il fratello in Piemonte. «Non era la prima volta che Francesco portava Camilla sulla neve a sciare ricorda Daniela, una dipendente del supermercato, le lacrime agli occhi ed era sempre molto attento e scrupoloso, le faceva indossare il caschetto, era molto premuroso»
«IL NOSTRO ANGELO» I genitori di Camilla erano separati. La mamma, Arianna Di Napoli, medico patologo dell’ospedale Sant’Andrea, non appena ha saputo quello che era successo, è partita per Torino per vedere un’ultima volta la sua bambina. La coppia aveva abitato insieme in un appartamento di una palazzina storica di via Alessandro Poerio e da qualche tempo aveva terminato i lavori per dividere la casa: Francesco avrebbe continuato a vivere all’ultimo piano e lei di sotto, così Camilla non sarebbe mai stata lontano da nessuno dei due genitori. «Quella bambina era la dolcezza fatta persona ricorda Luca, addetto alla vigilanza in Vaticano, un vicino di casa era serena, attaccatissima al padre, le piaceva parlare con noi. Quando alla radio ho sentito la notizia di una bimba morta sugli sci mi si è stretto il cuore, ma poi quando sono tornato a casa e ho capito che era la piccola Camilla, mi è crollato il mondo addosso. È un dolore immenso». La signora Rita, un’altra vicina, racconta che «Camilla era tanto contenta perché a maggio avrebbe fatto la prima comunione, stava diventando grande, era una piccola signorina. Adesso sarà il nostro angelo custode».
Fonte: Il Messaggero