Una delegazione di capi delle Chiese di Gerusalemme ha visitato la Spianata delle Moschee, l’Haram al Sharif, per una visita di solidarietà, di pace e riconciliazione. A seguito di questa visita, la delegazione ha emesso insieme al Consiglio del Waqf islamico di Gerusalemme, una dichiarazione congiunta.
Nella delegazione erano presenti alcuni rappresentanti della Chiesa cattolica in Terra Santa: Sua Beatitudine mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme; il suo vicario per Gerusalemme e Palestina, il Vescovo mons. William Shomali; il vicario patriarcale per i greco-cattolici di Gerusalemme, l’Arcivescovo Joseph-Jules Zerey; p. Ibrahim Faltas, frate francescano.
Dopo la visita, una dichiarazione congiunta è stata rilasciata a nome dei capi delle Chiese e del Consiglio dei Waqf islamico di Gerusalemme.
Ecco il testo integrale della Dichiarazione:
Dichiarazione dei Capi delle Chiese e del Consiglio del Waqf islamico di Gerusalemme
Il 10 novembre 2014, corrispondente al 17 Muharram del 1436H, una folta delegazione di Patriarchi e di Vescovi della Città Santa e di rappresentanti di tutte le Chiese di Gerusalemme si è recata sulla Spianata dell’Haram al Sharif. I rappresentanti sono stati ricevuti dal Presidente e dai membri del Consiglio del Waqf islamico, da alti dirigenti della Awqaf e dal Governatore di Gerusalemme.
Le due parti hanno sottolineato i seguenti principi:
1. La situazione storica (lo status quo) di Al-Aqsa (Haram al Sharif), della sua corte, di tutti gli edifici e della città di Gerusalemme non dovrebbe essere cambiato.
2. Essi hanno sottolineato il diritto dei musulmani alla preghiera e alla libertà di accesso alla moschea di Al-Aqsa e così come sia proprietà esclusiva alla fine a tutti i musulmani in tutto il mondo.
3. Loro hanno ribadito l’importanza della cura, da parte del Regno hashemita, di Al-Aqsa e dei luoghi santi musulmani e cristiani di Gerusalemme e della Terra Santa.
4. Loro hanno sottolineato la continuità del Patto di Omar Ibn Al Khattab, che riunisce cristiani e musulmani in unità e in convivenza fraterna nella Città Santa, che è unica al mondo.
Questa alleanza rispetta i diritti dei cristiani a pregare e praticare la propria religione in libertà.
Entrambe le parti si sono impegnate a pregare per la fine dell’ingiustizia e per il ripristino della sicurezza e della pace in questa città, che dovrebbe essere un modello di convivenza pacifica.
Capi delle Chiese e del Consiglio del Waqf islamico di Gerusalemme
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A cura di Alessandro Ginotta fonte: Patriarcato Latino di Gerusalemme