Parole chiare, nette, precise. La Chiesa continua a sostenere la famiglia fondata sull’unione di un uomo e una donna. L’unica capace di accogliere e crescere i bambini. Intanto la guerra mediatica continua il suo corso. Cercano con le parole di mettere in difficoltà la natura stessa dell’uomo. Usare termini come “omofobia, diversità, libertà di scelta”
come pretesti per agguantare e richiedere con forza in nome dei “diritti umani” e della “democrazia” l’approvazione delle ideologie come fondamento della vita umana. Incredibile! Ormai siamo arrivati al punto che tutto ciò che viene espresso da queste lobby è democrazia, mentre ciò che sostengono gli altri, è solo materia retrograda e oscurantista. “La parola omofobia –commenta Manuel Haif-, ha cambiato di nuovo significato, ora significa libertà di espressione. La libertà di espressione è passata dall’essere una delle più importanti conquiste dell’umanità a una delle cose più odiate al mondo. Libertà di espressione, omofobia, significa valorizzare le diversità tra maschio e femmina anziché mortificarle. Libertà di espressione, omofobia, significa rispettare la scelta del modello educativo che i genitori vogliono per i propri figli. Libertà di espressione, omofobia, significa manifestare pubblicamente l’orgoglio di difendere il matrimonio uomo-donna. Libertà di espressione, omofobia, significa difendere apertamente il diritto del bambino di avere un padre e una madre. Questo significa libertà di espressione, questo significa omofobia. Su queste basi è molto difficile mettere tutti d’accordo per scrivere una legge contro l’omofobia. Le organizzazioni pro-lgbt chiedono che venga punita l’omofobia, repressa la libertà di espressione. Propagandando le loro posizioni assurde e paradossali, le lobby gaie stanno spingendo per creare un contrasto sociale sempre più scivoloso e radicalizzato. Per sport? No, perchè in Italia non c’è un accanimento particolare nei confronti degli omosessuali, non c’è un ambiente ostile né ripetuti casi di discriminazione verso i gay. Con questa situazione italiana è difficile far passare per emergenza una questione che non lo è nei fatti. Quello che rimane è creare l’ambiente perchè questo (l’emergenza) accada. Bisogna crearsi un nemico prima di potersi dichiarare vittime. A me, personalmente, pensare ad una legge che pretende di proteggermi dagli insulti o da discriminazioni mi fa sentire classificato come un “incapace di difendersi” come fanno tutti gli altri. Come se avessi un handicap rispetto agli altri: l’omosessualità. Io voglio essere misurato sulle capacità che, spero, acquisirò nella vita. Sulla generosità che saprò o non saprò dimostrare. Sull’impegno che saprò o non saprò mettere nel costruire qualcosa di buono nella mia vita. Le organizzazioni omosessualiste non fanno il bene delle persone omosessuali che dicono di rappresentare. Intanto, si sono autoelette portavoce degli omosessuali, quando invece rappresentano solo se stesse. La cosa peggiore è che spingono i giovani a odiare la libertà di espressione, la diversità di pensiero e la tolleranza per il diverso, collocandoli immediatamente in contrasto con tutto il mondo intorno a loro. Dicono che libertà di espressione e omofobia sono la stessa cosa. Lo affermano quando attaccano La Manif, quando contestano Le Sentinelle, e tutti coloro che sostengono la famiglia e il sesso biologico dei bambini. Lo affermano quando vorrebbero imporre la dittatura del gender fin dall’infanzia. Loro non hanno il reale interesse di difendere i deboli. A loro interessa togliere diritti agli altri, il diritto di espressione, il diritto di scelta educativa, il diritto di professione religiosa, il diritto di opinione culturale e politica, i diritti del bambino. E questo è inaccettabile”. di DonSa
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