Prima uscita pubblica del neopresidente della Cei, il cardinale arcivescovo di Perugia Gualtiero Bassetti, nominato ieri dal Papa. In conferenza stampa in Vaticano, la nuova guida dei vescovi italiani ha ricordato l’importanza di tutelare la famiglia e di dare lavoro, ma ha anche parlato dell’emozione che ha provato subito dopo la nomina. Pubblicato il comunicato finale della Cei.
Il cardinale Bassetti vede un’Italia in difficoltà, che fatica ad uscire dalla crisi:
“Vedo spesso anche nella politica – lasciatemelo dire – delle divisioni, dei sogni tristi, perché non si pensa fino in fondo a quello che è il bene comune: famiglia, giovani, lavoro, che sono il cardine della nostra società e di ogni società”.
Soprattutto i giovani, rischiano di perdere la loro dignità se non trovano una dimensione nel lavoro. Ecco perché la classe politica si deve concentrare sui bisogni concreti della gente. Noi dialoghiamo con tutti, dice il cardinale, guardando però “al bene comune, al bene di tutti e la Chiesa vuole impegnarsi su questo aspetto”. Altro nodo, l’immigrazione. Il dramma dei migranti è “un problema epocale che non durerà poco tempo. Chi è profugo va accolto, ma la gente non deve essere costretta a partire”. Il cardinale mette in luce anche l’atteggiamento dell’Europa:
“E’ un’Europa molto timida, perché è frantumata, perché forse non bastano ancora gli anni dall’unità dell’Europa per amalgamare i popoli, anche tradizioni così diverse … Però, credo che la Chiesa, soprattutto con un episcopato unito a livello europeo, possa veramente dare un grande contributo, perché è proprio partendo da una unità dell’Europa su questi valori che certamente possiamo fare poi anche quell’accoglienza che è doverosa: non solo per i cristiani, ma per chiunque!”.
Il cardinale Bassetti ha parlato pure dei momenti del dopo elezione, di come sia stato incoraggiato dagli altri vescovi e dal Papa:
“Ha detto per tre volte: ‘Vai, vai, vai!’, come dire: ‘Incomincia bene il tuo lavoro e poi – m’ha detto – cammin facendo, ci rivedremo’”.
Dialogo, confronto e ascolto. Questo sarà in qualche modo il programma del neopresidente dei vescovi italiani:
“Favorire la comunione, la sinodalità e la collaborazione tra le Chiese: queste cose qui sono naturalmente anche quello che desidera il Papa dalle nostre Conferenze episcopali. Io metto la mia umile persona al servizio di quello che può essere un cammino buono della Chiesa italiana: per quel po’ che posso, con la gioia che ho nel cuore”.
Un confronto aperto anche sul tema della pedofilia nella Chiesa. Il cardinale ha fatto notare che “la situazione è preoccupante ma la Chiesa e la Cei non partono da zero”, grazie anche alle norme volute già da Benedetto XVI. “I bambini – ha rimarcato – non si toccano, i bambini sono sacri e noi pastori dobbiamo essere molto vigili e molto attenti”.
Fonte it.radiovaticana.va/Alessandro Guarasci
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