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Card. Betori: Uscire da paure e illusioni. La testimonianza di Asia Bibi

BETORI-GiuseppeTOSCANA – FIRENZE – “Entrando nella prospettiva della Pasqua, l’uomo esce dalle sue paure, come pure dalle sue illusioni”. Lo ha sottolineato, ieri mattina, il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nella Messa di Pasqua. Quanto alle illusioni, “egli non può pensare il suo progetto di vita e così pure le sorti del mondo come un cammino di assoluta affermazione di sé, in cui, prendendo in mano la propria vita, gli sia possibile sfuggire a ogni limite; oppure, nell’ottica dello sviluppo sociale, sia possibile dare attuazione alle ‘magnifiche sorti e progressive’”. Infatti, “il progresso senza limiti e senza prezzo in umanità è un messaggio illusorio”, che “ogni volta si rivela un veleno mortale”. Lo hanno mostrato “in modo drammatico e cruento le ideologie del secolo scorso”; lo stanno mostrando “oggi le contraddizioni di ingegnerie genetiche e sociali”. Non meno decisiva è la Pasqua “anche per contraddire ogni paura dell’uomo, quella che frena gli slanci, che ci vede spesso stretti nelle funi di progetti troppo corti, che ci schiaccia sull’oggi impedendoci di aprire orizzonti al futuro”. “Inventori di noi stessi fino a spregio della nostra natura – ha sostenuto -, spesso siamo però anche intimoriti di fronte alle nostre responsabilità, fino a rinunciare a giocarci nei rapporti sociali, a chiuderci agli impegni che chiedono di essere per sempre, ad alienarci da un mondo che non sopportiamo”.

“A questa stanchezza opprimente, che rischia di farci schiavi della morte – ha evidenziato il porporato -, risponde la Pasqua con l’annuncio che la vita di Dio ha sconfitto il potere della morte e ha risuscitato il Figlio”. Dunque, “c’è un momento della storia in cui con certezza l’apparente vittoria della morte si è ribaltata nella sua sconfitta. A quanti vogliono radicarsi in quel momento – cioè nella Pasqua del Signore – è data la possibilità di vincere la morte e di aprire orizzonti di vera vita”. Certo, “non si tratta di abbandonare il mondo e il nostro impegno nella storia, ma di guardare al mondo e alla storia con gli occhi di Dio, con gli occhi di Colui che ha il potere di vincere la morte. Di qui la gioia del cristiano, di qui la speranza che alimenta il suo operare per i fratelli”. Si tratta dello “sguardo di fede che anima anche Asia Bibi, la donna cristiana pakistana condannata a morte per una falsa accusa di blasfemia, che proprio in questi giorni ha inviato questo messaggio di speranza: ‘Credo con tutto il mio cuore, con tutte le mie forze e la mia mente che risorgerò. La salvezza verrà presto anche per me’”. Il cardinale ha voluto ricordare “al Signore Asia Bibi” e “anche alla coscienza di quanti possono agire nel mondo per la sua salvezza, per la salvezza in lei della verità”. Fonte: Agensir

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