Ai lavori del Sinodo partecipa anche l’arcivescovo di Viena, il cardinale Christoph Schönborn, che invita i padri sinodali, sulla scorta di Papa Francesco, a vivere queste tre settimane unendo “carità e verità”. L’intervista è di Fabio Colagrande:
R. – E’ il discernimento, come facevano gli Apostoli a Gerusalemme, nel tempo iniziale della grande crisi dei pagani, che diventavano cristiani. Cosa hanno fatto? Hanno pregato, hanno ascoltato con umiltà, hanno parlato con franchezza e hanno invocato lo Spirito Santo. Penso che questo si applichi anche al nostro Sinodo.
D. – E’ possibile mettere insieme fedeltà, verità e carità, come ha detto il Papa all’omelia di apertura?
R. – Se questo non possibile, la Chiesa non è possibile, il Vangelo non è possibile. Il Vangelo è parola di verità, ma parola di verità nella carità. La carità senza verità è morbida e la verità senza carità è durezza. Dunque, unire carità e verità è l’esigenza stessa del Vangelo. Si è parlato molto dei conflitti prima del Sinodo, vediamo se ne parleranno durante il Sinodo… In ogni caso, c’è un clima di comunione e c’è la comunione.
D. – Le aspettative sono forti…
R. – Le aspettative sono forti, sì, per una testimonianza gioiosa, coraggiosa e anche compassione per la realtà della famiglia.
D. – Bisogna fare dei passi avanti nella misericordia?
R. – Sempre!
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)