LOMBARDIA – MILANO – L’anno nuovo “ci dice anzitutto che il futuro non è in balìa di forze oscure da ingraziarsi con riti propiziatori in vista di un generico bisogno di salvezza o da neutralizzare con superficiali stili di vita, ma è custodito da un Padre cui non saremo mai in grado di essere sufficientemente grati”. Lo ha sottolineato ieri sera il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nella Messa nell‘ottava del Natale e Giornata mondiale della pace. “Dio ha voluto che l’origine stessa della nostra esistenza fosse ad immagine del mistero della filiazione divina”, ha affermato. Perciò, “nella convivenza sociale, la grande alternativa di fronte alla quale ogni giorno uomini e popoli sono chiamati a giocarsi è chiara: trattarsi da estranei e nemici gli uni degli altri – ciò che inevitabilmente porterà al conflitto padrone/schiavo e alla guerra – o riconoscersi fratelli perché figli di uno stesso Padre”. Ricordando il recentissimo pellegrinaggio in Terra Santa, il porporato ha osservato: “Toccare con mano le gravi prove di uomini e popoli in queste atroci condizioni non può non interrogare in profondità noi europei e non solo. Sarebbero molti i compiti da assumere a partire da quello di un impegno personale di preghiera e di aiuto. Imprescindibile resta quello della costruzione della pace come impegno di tutti, in particolare di governi, popoli e nazioni”. Fonte: Agensir
Card. Scola, riconoscersi fratelli perchè figli dello stesso Dio
Di Redazione
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