Lo sostiene, nel suo messaggio per Quaresima, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli. L’uomo, osserva il porporato, “ha la tremenda possibilità di rifiutare e di chiudersi alla speranza.
Se la speranza è dono gratuito di Dio, questa comporta per ogni cristiano una responsabilità”. Per il cardinale, “il nemico della speranza è l’indifferenza, che è rinuncia alla ricerca della verità e desertificazione della vita spirituale”. I cristiani, invece, vivono la speranza che è “la virtù che consente all’uomo di camminare nella vita, di essere se stesso e di tendere al futuro”.
In questo tempo di Quaresima, “siamo invitati a guardare ‘Cristo Gesù, nostra speranza’, certi che la sua morte e risurrezione – chiarisce l’arcivescovo – è a fondamento della nostra speranza, tesa a vincere tutte le forme di male e di morte”.
“In questa lotta, che è impegno quotidiano, il cristiano narra la speranza – conclude il cardinal Sepe – vivendo la logica della Pasqua, logica che apre il cristiano al perdono, all’accoglienza, alla solidarietà e lo porta a vivere nella gioia e nella serenità”.
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