CAMPANIA – NAPOLI – “Bisogna dare testimonianza cristiana all’umanità sofferente, ma la Chiesa non ha nessuna intenzione di supplire nessuno”. Lo ha detto, stamattina, il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, intervenendo al convegno organizzato dall’Ufficio diocesano di pastorale carceraria. “Se la Chiesa mette in pratica alcuni programmi in favore qualcuno – ha chiarito il porporato -, lo fa esclusivamente in nome di Gesù Cristo. Noi non abbiamo niente contro nessuno, vogliamo solo mettere in pratica il precetto fondamentale dell‘amore di Cristo”. Non solo: “Noi dobbiamo salvaguardare sempre la dignità delle persone – ha proseguito il cardinale -, ma guai se si pensasse che noi facciamo filantropia. Vogliamo essere un esempio di rispetto per l‘uomo. Noi incarniamo Cristo e il suo Vangelo”. Parlando della casa di accoglienza per detenuti, l’arcivescovo ha sottolineato che “questo progetto è stato possibile grazie alla provvidenza. Deve essere casa di carità, dove s’incarna la fraternità. È il fratello che va amato e sostenuto a prescindere dalla fede”. In quest’opera “mostriamo il volto di Cristo perché agiamo in comunione vescovo, cappellani, religiosi e volontari”. “L’importante – ha concluso – è che dentro o fuori le sbarre ci sia solo Gesù Cristo. Aiutiamoci tutti, istituzioni, tribunali, volontari, Chiesa: più facciamo insieme, più solleviamo l’umanità”. Fonte: Agensir