R. – Oggi non c’è un conflitto che sia di natura religiosa. Tutti i conflitti che dobbiamo gestire, purtroppo, si devono a ragioni politiche. Ma quando si guarda il mondo di oggi, non lo si può capire senza la religione. Questo è il grande paradosso. Un secolo fa ci hanno detto “Dio è morto”, ma vediamo che non è morto, perché è molto presente. Quindi questo paradosso ci spinge a dialogare, perché Dio fa parte della vita dell’uomo di oggi. L’uomo è un “animale” religioso.
D. – Perché le religioni, però, sono spesso presenti all’interno dei conflitti?
R. – Prima di tutto non sono le religioni ad essere presenti, ma sono i seguaci delle religioni, che sono uomini e donne segnati dal peccato originale. Sappiamo, quindi – lo dice la Costituzione conciliare Gaudium et spes – che la violenza ci sarà fino alla fine del mondo. Dobbiamo, dunque, essere capaci di gestire questa violenza. Il male si vince con il bene.
D. – Molti governi “laici” per evitare conflitti abbassano le identità, anche religiose: questo secondo lei è un percorso giusto?
R. – No, perché nel dialogo interreligioso la prima cosa su cui soffermarsi – come di fatti ha ricordato il rettore della moschea di Lione – è l’identità: sapere chi sono, in cosa credo, quali sono i valori fondamentali che guidano la mia vita. Non c’è dialogo interreligioso, dunque, che riposi sull’ambiguità. Noi dobbiamo avere un’idea del contenuto della nostra fede.
D. – Religioni e democrazia: spesso non è un dialogo facile…
R. – … giustamente l’uomo è libero e molte volte il male si sovrappone al bene. Noi dobbiamo sempre fare in modo che la forza della legge prevalga sulla legge della forza.
D. – L’integralismo islamico che idea ha della religione?
R. – L’integralismo islamico prima di tutto non è il vero islam. E’ una perversione. Si tratta di gruppi traviati, purtroppo, che godono dell’appoggio di alcuni settori, che non sono a favore della democrazia.
D. – La mancanza di pace oggi dipende anche da un’alleanza tra religione e potere?
R. – In certi casi sì. Le religioni, però, i credenti, sono una forza di bene e lo vediamo … E’ sempre importante che i mezzi di comunicazione insistano di più su questi aspetti positivi: per esempio, una famiglia musulmana a Baghdad, che ospita da due anni una famiglia cristiana. Questo è un fatto molto bello. O i padri dominicani che due anni fa hanno fondato a Baghdad l’Accademia delle Scienze Sociali, dove hanno più di mille studenti, quasi tutti musulmani. Queste sono belle cose che portano luce nelle tenebre, di cui dobbiamo parlare.
A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
Papa Francesco ha annunciato eventi di straordinaria importanza per il prossimo Giubileo del 2025, un anno santo dedicato alla riflessione…
Maria, Avvocata nostra, prega per noi! Signor mio Gesu' Cristo Crocifisso, Figlio della B. V. Maria, apri le tue orecchie…
Sant’Edmondo: vita e preghiera per una grazia Sant'Edmondo è stato un sovrano e martire inglese; è considerato da molti il…
Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa Il testo della preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa si può recitare per nove…
Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo Storia e preghiera della festa di oggi 18 Novembre: Dedicazione delle basiliche dei…
Questo sabato 18 novembre inizia il Triduo alla Madonna della Salute. Rivolgiamoci a Lei per la guarigione del corpo e…