Cardinale Scola: Non subire tutti i risultati della tecnologia

LOMBARDIA – MILANO – “La resurrezione inaugura una nuova dimensione dell’esistenza. Un modo di vivere nella storia che la spalanca al per sempre di Dio. A Pasqua la vita trionfa. Risorgeremo e risorgeremo nel nostro vero corpo. Nasciamo quindi per non morire più”. Lo ha detto, ieri mattina, il cardinale Angelo Scola, arcivescovo di Milano, nella Messa per la Pasqua. “In questa prospettiva – ha spiegato il porporato – la Chiesa continua a proporre il Vangelo della vita a tutti gli attori della nostra società plurale. Afferma il bene universale della vita dal suo concepimento fino al suo termine naturale e invita a riconoscere il dono del figlio come frutto dell’unione d’amore tra l’uomo e la donna, in cui spirito e corpo di entrambi siano coinvolti”. In questo senso, “riconoscere e valorizzare le strabilianti scoperte della tecnoscienza non significa subirne tutti i risultati, quasi lasciandosi dominare da una sorta di imperativo tecnologico: siccome si può fare, si deve fare”. Dunque, “la tenerezza del Risorto continua ad indicare all’uomo del terzo millennio la strada del bell’amore come criterio per lasciarsi educare all’umana pienezza”. Non solo: “Il Risorto ci fa godere la vita in tutte le sue condizioni perché nulla di noi andrà perduto”.

Gesù ci assicura la sua vicinanza, ma questo “chiede consapevolezza e libertà piena”. Perciò, “i cristiani propongono con rispetto, ma con decisione, come un insostituibile pilastro di vita buona questa visione integrale della esistenza anche nelle nostre società plurali”. In realtà, “la vita nel Risorto sparge nel terreno delle relazioni un seme di gratuità che le farà fiorire e dare frutti in favore di tutti”. Per il cardinale Scola, “ogni evangelizzatore è strumento del dinamismo della risurrezione”. Maria di Magdala andò ad annunciare ai discepoli: “Ho visto il Signore!”, come ricorda il Vangelo di Giovanno. “Al riconoscimento del Risorto – ha sottolineato il porporato, segue spontaneo e inevitabile l’annuncio”. Così, “le apparizioni di Colui che era morto ed ora vive per sempre nel Suo vero corpo, sono sempre in ordine alla testimonianza”. A questo proposito il cardinale Scola ha ricordato le parole del Papa in “Evangelii gaudium”: “Ogni giorno nel mondo rinasce la bellezza, che risuscita trasformata attraverso i drammi della storia. … di fatto l’essere umano è rinato molte volte da situazioni che sembravano irreversibili. Questa è la forza della risurrezione e ogni evangelizzatore è uno strumento di tale dinamismo”. È questo, ha concluso, “un annuncio che veramente genera vita nuova”. Fonte: Agensir

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