“Cari dottori, voi, che mi avete in cura, avete fatto tutto quello che potevate per curarmi ed avete ammesso nei fatti che non siete capaci di fare di più.
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Nello stesso tempo avete valutato che la mia vita non fosse degna di essere vissuta.
Io non vi ho chiesto questo PARERE, né voi siete abilitati a dare pareri, ma cure.
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Ma anche questo parere non è ponderato.
Dite che la mia vita non è degna di essere vissuta perché mi vedete come un PESO per papà e mamma.
Io sono la GIOIA, il CORAGGIO dei miei giovani genitori.
Io dò loro la voglia di vivere, lottare e soprattutto di vivere e lottare con me e per me.
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Voi avete qualcuno che vi ama tanto e vi dà un così grande coraggio ?
Vi vedo molto soli e tristi perché non avete intorno a voi qualcuno che vi assorbe totalmente e vi spinge ad avere un grande scopo ed una grande passione nella vostra vita.
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Ma se proprio sono un peso per voi e per chi la pensa come voi, ricordatevi che il mondo non si esaurisce nell’isola britannica.
Se non avete la forza di sopportare il mio peso lasciate che il mio peso lo portino altri, che sentono di avere le forze e che vogliono come unica gioia vedermi vivo finché Dio lo vorrà. Grazie per tutto quello che avete fatto per me e non fate ciò che non vi ho mai chiesto.
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Nemmeno il giudice vi chiede di ammazzarmi, dice solo che potete, non che dovete.
Passate questo peso a chi ha voglia e forza di prendermi tra le proprie braccia.
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Con affetto Alfie
DAL WEB nel gruppo ‘Amici di Radio Mater’