TERRA SANTA – A Gaza, mentre per ora regge il cessate il fuoco che ha posto fine all’operazione Protective Edge lanciata dall’esercito israeliano e al lancio di missili da parte dei militanti di Hamas, adesso 400mila bambini e ragazzi hanno bisogno di sostegno psicologico per alleviare gli effetti degli ultimi tre conflitti che hanno interessato la popolazione della Striscia negli ultimi sei anni. Lo riferisce Caritas Jerusalem, citando fonti Onu, nell’ultimo dossier informativo sulle proprie attività.
“I bambini e le bambine – si legge nel dossier, pervenuto all’Agenzia Fides – rappresentano la parte della popolazione che più soffre le conseguenze dei conflitti armati.
La gran parte di loro soffre per la disgregazione delle famiglie e assume una visione pessimista della vita”.
Il sostegno psicologico per aiutare i bambini e le bambine a superare i traumi conseguenti ai conflitti armati rappresenta uno dei principali campi d’azione delle iniziative promosse da Caritas Jerusalem a favore della popolazione di Gaza.
Già dal 22 agosto scorso la squadra d’intervento psico-sociale di Caritas Jerusalem è al lavoro – con il sostegno di numerosi volontari – nelle aree e negli edifici dove sono concentrati i rifugiati per animare attività individuali e collettive tra i bambini e le bambine, aiutandoli a sfogare in forme non distruttive la rabbia e il senso di oppressione accumulati durante il conflitto.