Antonia Salzano ci racconta il “suo” Carlo Acutis
Un’altra bellissima intervista alla mamma del giovane beato
(Fonte lafedelta.it) “Credo che avesse una vocazione sacerdotale – ammette la mamma, Antoni Salzano-. Carlo era uno di quelli che invece della fidanzatina teneva tantissimo al rispetto dei tempi, del corpo, della purezza, del matrimonio e dei valori” e quindi non condivideva l’atteggiamento di tanti suoi compagni che precorrevano i tempi.
“E nonostante fosse così diverso da loro, mio figlio era comunque il capetto della classe, capace di farsi voler bene da tutti, perché estraneo a ogni logica di competizione e successo. Si prendeva a braccetto chi era vittima di bullismo e se lo portava con sé nella scuola”, per lanciare un messaggio di solidarietà contro i prepotenti.
Nonostante fosse un genio informatico “per lui chattare era una perdita di tempo. Gli ultimi periodi della sua vita li ha passati a realizzare il sito internet che i padri gesuiti gli avevano chiesto, per invogliare i ragazzi a fare il volontariato”.
Un giovane che così ha parlato ai giovani. Una vita che è terminata “senza mai un lamento, sempre col sorriso, offrendo tutte le sofferenze per il Papa e la Chiesa”.
“Rassicurò” la mamma dicendole che dall’ospedale non ne sarebbe uscito vivo, “ma vedrai che ti darò tanti segni. E questi sono iniziati subito, così come subito c’è chi si è affidato alla sua intercessione”.