Carlo Acutis
Nel giorno 12 ottobre 2006 il giovane Carlo Acutis, dopo aver vissuto soli quindici anni nella completa obbedienza al Signore, lasciava questo mondo per arrivare in cielo su quell’autostrada di eucaristia di cui si era nutrito per sé e per le anime del purgatorio.
“La mia autostrada per il cielo” era la frase che amava dire e che ci fa comprendere come sia stata santa tutta la sua breve vita eucaristica, intenta a testimoniare Gesù in ogni cosa che faceva. La frase è anche il titolo del libro scritto da Nicola Gori per le edizioni San Paolo
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Carlo era un incredibile esperto di informatica e comprese a suo tempo l’importanza dell’evangelizzazione tramite il web, infatti dai tredici ai quindici anni di età, realizzò due mostre virtuali sui “Miracoli Eucaristici” e sul “Paradiso, inferno e purgatorio” e univa queste sue conoscenze alla fede, al volontariato, all’aiutare i compagni meno bravi. Carlo ha lasciato importanti messaggi di amore nei cuori di quanti l’hanno conosciuto e anche di tantissimi devoti che non l’hanno mai visto e questo amore puro di Dio lo traeva dalla sua completa aderenza al Signore e ai suoi piani.
Nelle ultime ore di vita, Carlo ammalatosi improvvisamente di leucemia fulminante, offriva le sue sofferenze per il papa e per la Chiesa e quando i dottori gli chiedevano se soffrisse a causa delle dolorosissime terapie, lui rispondeva che c’era chi stava peggio di lui. Un’umiltà santa che aveva costruito attraverso la recita del santo Rosario, la santa Messa e l’adorazione che faceva giornalmente e per la sua tenera età era anche catechista perché profondo conoscitore del Vangelo e delle Sacre scritture.
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