Un nuovo miracolo di Carlo Acutis? Anzi, forse due. Si tratta di due guarigioni miracolose che hanno riguardato un bambino di 10 anni e un cerimoniere.
La storia
Un bambino di 10 anni che soffriva di una grave anomalia al pancreas è guarito miracolosamente nell’ottobre 2010. È accaduto in una cappella della parrocchia dedicata a Nostra Signora Aparecida, nella chiesa di San Sebastiano a Campo Grande. A raccontarlo è stato il parroco padre Marcélo; secondo quanto riferisce il blog cattolico Ancoradouro, del quotidiano O Povo:
“Quella malattia faceva sì che il bambino vomitasse continuamente, il che lo indeboliva e lo lasciava molto abbattuto, perché vomitava tutto ciò che ingeriva, anche liquido. Girava sempre con un asciugamani, perché la sua situazione era grave. Sempre più debole, andava incontro a morte certa. Mentre era in fila per la benedizione [con una reliquia di Carlo Acutis], il bambino ha chiesto al nonno cosa doveva chiedere, e lui gli ha detto ‘Di smettere di vomitare’. E così è stato. Quando è arrivato il suo turno, ha toccato la reliquia di Carlo e ha detto con voce salda ‘Smettere di vomitare’. Da quel momento non ha vomitato più”.
“Nel febbraio 2011, la famiglia ha fatto realizzare nuovi esami al bambino ed è stata constatata la guarigione totale. Questo possibile miracolo è stato inviato alla Congregazione delle Cause dei Santi, e allora il Vaticano ha fatto insediare qui nell’arcidiocesi un tribunale ecclesiastico per verificare l’accaduto, raccogliendo testimonianze e prove documentali e mediche. Chiuso qui il processo, è tornato a Roma per essere sottoposto all’équipe di periti del Vaticano”.
Padre Marcélo afferma che nella stessa parrocchia si è verificato un altro “miracolo clamoroso” legato al giovane Carlo Acutis:
“Si tratta del giovane Gabriel Terron, nostro cerimoniere. Era coordinatore dei Carlanis, il gruppo di giovani che seguiva Carlo. Una volta ha subito 5 arresti cardiaci, il che lo ha lasciato in stato vegetativo. Io stesso sono stato con lui in ospedale e l’ho toccato con la Reliquia. Oggi sta bene, tra noi, e aiuta ancora con la Santa Messa. E i medici non sanno spiegare l’accaduto”.
Fonte it.aleteia.org