“Il Papa m’ha fregato“. Così ha commentato Carlo Conti il suo unico incontro con papa Francesco, risalente a ormai qualche anno fa. Ma è ovviamente una battuta e riguarda un aneddoto relativo alla ‘lotta’ per la scelta del nome del figlio tra lui e la moglie, in cui il presentatore toscano pensava di avere trovato un alleato nel pontefice… Sbagliando. E, a proposito di Francesco (stavolta il santo, però), Conti presenta Con il cuore, nel nome di Francesco su Rai1, in prima serata martedì 19 giugno che, chiuso il capitolo L’eredità ricordando l’amico Fabrizio Frizzi, è l’ultimo appuntamento della sua ricca stagione televisiva (in cui ha riportato in Rai La corrida dopo decenni) prima delle vacanze. Si tratta di un programma che ormai va in onda da ben dieci anni, si svolge ad Assisi e raccoglie musica, testimonianze e solidarietà nel nome di san Francesco.
Papa Francesco ‘ha fregato’ Carlo Conti
Dal santo umbro al suo omonimo che attualmente occupa il Vaticano che ha preso il suo nome proprio per richiamarlo, il salto è breve: “L’ho incontrato una volta“, racconta il presentatore nel corso di un’intervista a Tv Sorrisi e Canzoni; e rievoca anche l’occasione: “Uno spettacolo con monsignor Rino Fisichella dedicato alle nuove vocazioni udienza non privata tutti coloro che avevano partecipato Ci sono andato con mia moglie Francesca, che allora era incinta”. Qui, Conti narra della sfida tra lui e la moglie per decidere come chiamare l’allora nascituro: “A me piaceva Lorenzo mentre a Francesca piaceva Matteo. Io lì ho giocato sporco… In una frazione di secondo ho pensato: il Papa è argentino e tifa per la squadra del San Lorenzo”, spiega Conti, evidentemente convinto che tra le due possibilità il Santo Padre avrebbe preferito anch’egli Lorenzo.
Il presentatore poi racconta di aver chiesto al pontefice un parere su quale nome preferisse tra Lorenzo e Matteo, appunto, e di sceglierlo. Solo che il Papa ha rifiutato (“M’ha fregato, con tutto il rispetto“, scherza Conti) e ha invece insistito che fossero i genitori a scegliere il nome, asserendo che fossero entrambi belli. Lì il conduttore ha capito che la sua battaglia era finita: “In quel preciso istante ho capito che nostro figlio si sarebbe chiamato Matteo“, confida.
Carlo Conti e la solidarietà
Passando a parlare invece dell’altro Francesco, il santo ‘padrone di casa’ della sua trasmissione, Conti confida di cercare di vivere in prima persona il suo insegnamento sulla povertà:
Nel mio piccolo cerco di restituire la ricchezza, non solo economica, che Dio mi ha dato. A volte lo faccio pubblicamente, (…) altre volte succede in maniera riservata, lontano dai riflettori. E quelle sono le cose più belle.
Fonte tvzap.kataweb.it
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