Si parte da una metafora: il contadino quale “custode” della fertilità del terreno che gli è stato affidato e che coltiva, per preservarne le migliori condizioni. Lo scorso mercoledì 3 maggio, presso la sede della Cooperativa Nazareno a Villa Chierici, il vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, ha inaugurato un progetto, complesso nella struttura ma altrettanto realizzabile negli intendimenti e nelle finalità: “L’orto del Vescovo”.
Si tratta di una iniziativa nata in simbiosi mutualistica tra la diocesi e la Cooperativa Sociale Nazareno, nelle persone del vescovo Cavina, del presidente della Cooperativa Sergio Zini, del fiduciario economico vescovile Paolo Ranieri e di Marco Viola, vice presidente della Cooperativa.
L’accordo prevede, da parte della diocesi in quanto proprietaria, l’affitto alla Nazareno per la durata di quindici anni di un appezzamento di terreno di Villa Chierici di 5,6 ettari da destinare a coltivazione di prodotti biodinamici. Il canone di locazione verrà corrisposto alla diocesi con i prodotti agricoli derivanti dal raccolto che, tramite la Caritas diocesana e quelle parrocchiali, verranno distribuiti alle famiglie bisognose con figli. La Cooperativa infatti si è impegnata nell’affidare la coltivazione dell’orto a 25 ragazzi diversamente abili che, con tale incarico, saranno coinvolti in un’attività lavorativa e, nel contempo, risulteranno artefici in prima persona di un prodotto destinato, in parte, alla beneficenza.
«Il progetto – spiega monsignor Cavina – nasce da una oggettiva lettura della realtà: sono molte le famiglie che faticano ad avere una vita dignitosa». Varie sono le iniziative che la Diocesi porta avanti in questa prospettiva: il progetto di micro credito “Fides et Labor”; la “Cittadella della Carità”, nuova sede degli uffici pastorali della Carità (la cui prima pietra è stata benedetta da Papa Francesco durante la sua visita a Carpi il 2 aprile scorso, ndr). E appunto, l’Orto del Vescovo: «Questa iniziativa – prosegue ancora Cavina – si inserisce nel più generale impegno che ha sempre la Chiesa porta avanti: annunciare la parola di Gesù e insegnare a vivere la carità. Di conseguenza, questa non vuole essere semplicemente un opera caritativa e sociale verso le famiglie bisognose, ma rientra nella più ampia visione della carità evangelica, fondata sull’annuncio della salvezza da parte del Signore».
«Un’iniziativa che si colloca pienamente nello spirito della nostra Cooperativa – afferma il presidente Zini – le persone fragili sono utili alla società. Attraverso l’Orto del Vescovo, i nostri ragazzi garantiscono la fertilità del terreno e si rendono utili per gli altri. È una straordinaria possibilità di riscatto: per i nostri giovani ospiti e per le famiglie bisognose».
Fonte www.lastampa.it/Paolo Petrini