Carpi, otto progetti finanziati con Fides et Labor

EMILIA ROMAGNA – CARPI – Otto progetti finanziati, per un ammontare di 80mila euro di prestito a dodici giovani imprenditori della diocesi di Carpi. È questo il primo risultato del progetto “Fides et Labor”, che grazie a un fondo di 300mila euro eroga prestiti senza interessi per favorire l’accesso al lavoro e iniziative imprenditoriali. “Nel nostro Paese prevalgono le idee e le astrazioni, noi come piccola Chiesa locale abbiamo voluto far emergere il senso pratico che coincide con il buon senso”, ha affermato monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi. “Siamo partiti dalla realtà per cercare una soluzione – ha aggiunto -. Crediamo di averla trovata con ‘Fides et Labor’ e non solo perché si presta denaro a tasso zero a chi ha un’idea imprenditoriale che non riesce, per mancanza di fondi, a realizzare, ma perché il progetto prevede di affiancare il destinatario, di condividere con lui il sogno, la sua aspirazione, ma anche le incertezze, gli inevitabili timori e preoccupazioni. I progetti e le esperienze presentati si radicano in una grande fiducia reciproca, ma anche nell’impegno personale finalizzato a migliorarsi e a migliorare la società in cui viviamo”.

“In tutti i numerosi colloqui è sempre emerso il desiderio di rimettersi in gioco, di riprovarci ancora, segno che il seme d’infinito posto nel cuore dell’uomo non muore mai”, ha spiegato Giuseppe Torluccio, presidente di “Fides et Labor”. “Anche il gruppo di valutazione delle proposte, ascoltando il racconto delle difficoltà quotidiane dei proponenti, si è arricchito – ha affermato -: realtà difficili, ma colorate dalla speranza di poter cambiare, di poter migliorare, di poter costruire un futuro migliore per sé, per i figli e per gli altri”. In una Chiesa numericamente piccola e molto provata dal terremoto “stiamo credendo che potrà avvenire un miracolo – ha aggiunto don Carlo Malavasi, vicario generale -, dando noi per primi quei cinque pani e due pesci, che poi grazie alla Provvidenza si moltiplicheranno. Il miracolo è già iniziato: ora i primi dodici nostri amici hanno più speranze, cominciano a sorridere, possono lavorare”. “Ci auguriamo che la nostra iniziativa possa concretizzarsi in tanti altri luoghi, anche meno martoriati del nostro”, ha concluso Paolo Ranieri, fiduciario economico vescovile.

Fonte: Agensir

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