Cassandra de Pecol alla fine ce l’ha fatta: a 27 anni è riuscita a visitare tutti i 196 Paesi del pianeta in soli 18 mesi, stabilendo il record come prima donna a compiere una simile impresa. Partita nel luglio del 2015 dal suo paese natale in Connecticut, dopo una crisi esistenziale e la decisione di dare un senso alla sua vita.
Ha viaggiato in solitaria con un sogno: quello di mettere la sua bandierina in ogni stato del mondo, battendo il record maschile detenuto da Yili Liu, riuscito nell’intento di visitare il pianeta in poco più di tre anni. Il suo desiderio alla fine si è avverato: la giovane globetrotter ce l’ha fatta, anche se – ammette – “non è stato così facile come potrebbe sembrare”.
La sua avventura, soprannominata “Expedition 196”, è stata seguita da centinaia di utenti sui social network, che hanno preso ispirazione dalla sua scelta. Dalla Corea del Nord all’Australia, dalla Thailandia alla Siria: la giovane si è trovata non soltanto di fronte a scenari e a culture sempre nuove, ma anche davanti a sfide e a problemi. L’incoraggiamento da parte della rete è stato, quindi, fondamentale. Alcuni utenti, però, si sono mostrati scettici di fronte al suo stile di vita “da vacanza”: come riuscire a compiere un viaggio simile in così poco tempo? E a quale prezzo? Per coronare il suo sogno, Cassie ha speso circa 198mila dollari, una somma che è stata coperta quasi interamente dagli sponsor. Molte grandi aziende non hanno esitato a supportarla: d’altronde quella che stava tentando era un’impresa unica nel suo genere.
È stata una crisi esistenziale, di quelle che possono capitare a 25 anni, a spingerla a lasciare tutto e partire: a quell’età, sentiva di non essere padrona della sua vita, era ossessionata dall’idea di morire prima di aver fatto qualcosa di grande, non aveva voglia di rimanere intrappolata in un lavoro non appassionante né si sentiva pronta a mettere su famiglia. La decisione è arrivata dopo aver letto un articolo che parlava di un ragazzo che aveva deciso di superare il record: “Ho pensato che volevo fare lo stesso, nessuna donna l’aveva mai fatto prima – ha raccontato -. Ho pensato che avrei potuto approfittarne per promuovere lo sviluppo sostenibile e tentare di rompere le barriere e mostrare alle persone che hanno torto ad avere pregiudizi”.
Una volta contattate le aziende e aver raccolto gli sponsor, Cassie è diventata ambasciatrice dell’International Institute for Peace Through Tourism: ha iniziato a viaggiare portando un “messaggio di pace”, incontrando gli studenti e sensibilizzandoli all’importanza del viaggio. E ora che il suo obiettivo è stato raggiunto, non smetterà di viaggiare né di occuparsi degli altri: a giugno lancerà un corso per insegnare alle persone a trovare il coraggio di inseguire i propri sogni, soprattutto quando questi sogni comportino mettersi sulla strada e scoprire nuovi orizzonti.
Fonte www.huffingtonpost.it
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