Giuseppina Natale racconta Caterina, sua sorella, una donna di fede che ci ha testimoniato la santità e che è volata via troppo presto.
(Ci scrive in redazione la sorella di Caterina Maria).
Cari amici dei Papaboys, mia sorella Caterina Maria, insegnante nelle scuole statali di Roma, l’insegnamento per lei è una vera e propria missione, ama tantissimo il suo lavoro ed i bambini, che li considera una grande ricchezza, nel suo lavoro porta l’amore incondizionata che vive svolgendo la sua vita al servizio di Dio e del prossimo, dottore in Economia e Commercio ma preferisce lavorare a scuola, umile, generosa sempre pronta a dare conforto e sostegno a chi si trova nella prova, nella tribolazione o nella difficoltà, o semplicemente a chi ha bisogno di un sorriso o di un incoraggiamento.
Gesù è sempre stato al primo posto della sua vita, con una fede che sposta le montagne, i suoi principi, la sua educazione, la sua onestà, la sua riservatezza, il non mettersi mai in mostra, l’amore per il prossimo, il sacrificio per gli altri, difatti ha sacrificato la sua vita per l’amore dei bambini e per il suo impegno e diligenza nel suo lavoro di insegnante, si è distinta e fatta apprezzare da tutti per le sue virtù e le sue qualità che non metteva mai in evidenza ma che cercava sempre di nascondere con umiltà e mettere sempre in evidenza le altre persone, dotata di tantissimi talenti che metteva a disposizione della comunità come ad esempio il disegno, lei era quella che preparava tutti i cartelloni al catechismo o ai ritiri o alle feste parrocchiali.
Impegnata nel volontariato, attiva nella parrocchia, nella catechesi da 15 circa come catechista dei ragazzi che si preparano a ricevere il sacramento della cresima nella parrocchia di Sant’Ippolito martire, praticante assidua partecipando alla Santa Messa quotidiana.
Adoratrice del Santissimo Sacramento da quasi 20 anni impegnandosi come adoratrice, l’adorazione per lei è il momento in cui Gesù parla direttamente al cuore, come ha un po’ di tempo a disposizione le piace stare davanti al Tabernacolo che lo considera come il luogo delle ricchezze più belle, Sant’Ippolito martire è la sua seconda casa, non fa solo la catechista ma si impegna nel servizio d’ordine nelle grandi occasioni, nel sistemare i fiori sull’altare sempre per le partecipazioni più importanti e per qualunque altro servizio in chiesa, partecipa ai ritiri comunitari e medita la parola di Dio giornalmente e naturalmente occupa un posto privilegiato la recita del Santo Rosario e la devozione mariana.
Parlando di Caterina Maria però non si può dimenticare la sua devozione e ammirazione verso tutti i Santi, ci sono alcuni Santi che lei ama particolarmente, come San Giovanni Paolo II che ha fatto 16 ore di fila per rendere l’ultimo omaggio al grande papa al momento della morte, San Rocco, San Pio da Pietrelcina, Santa Rita da Cascia, San Francesco di Paola, San Benedetto, Padre Annibale di Francia, Santa Gianna Beretta Molla che nel 2015 ha ricevuto per sua intercessione il miracolo durante un’operazione di 15 fibromi all’utero e si è recata per ringraziare la Santa della sua intercessione nei luoghi dove ha vissuto vicino Milano, Padre Annibale Maria di Francia, San Francesco di Assisi, Assisi per Caterina è un luogo speciale, un luogo dove rifugiarsi, la sua meta preferita del 2 agosto alla Porziuncola in cui si assapora un pezzo di Paradiso, ama in modo particolare San Filippo Neri le piace leggere i suoi libri e rivedere spesso il film della sua vita, ha fatto qualche anno fa anche un pellegrinaggio notturno di 27 km per visitare e meditare il percorso di San Filippo Neri delle 7 chiese a Roma, Santa Eustochia a Messina, Santa Gemma, San Giuseppe, San Bruno, San Gerardo, Santa Caterina da Siena che portava il nome con orgoglio, Santa Maria Liquori, Suor Faustina Kowalska con l’amore grandissimo verso Gesù Misericordioso e tutti i giorni recita la coroncina della Divina Misericordia e verso tutti i Santi senza escludere nessuno, anche quelli che mi sono dimenticata di nominare, le piace leggere e studiare la loro vita.
Voglio raccontare meglio della sua malattia, infatti Durante il 2021 mia sorella Caterina Maria ha iniziato ad avere dei fastidi, dei dolori atroci tanto che non riusciva a camminare ma per il suo amore pe i bambini, la sua onestà, responsabilità e per il suo impegno, ha preferito continuare a lavorare realizzando anche se stava male e con sofferenza tanti progetti a scuola, purtroppo dopo tanti mesi che ha sottoposto il fisico ad uno sforzo eccessivo mia sorella Caterina Maria a marzo di questo anno si sente troppo male perché oltre ai dolori alla schiena, alle ossa ha altri fastidi che non riesce a gestire e dopo vari controlli inizialmente tutti negativi l’8 marzo tramite una tac le viene diagnosticato un cancro, già in metastasi.
Quel giorno viene ricoverata in ospedale a Frascati ed il giorno dopo è stata trasferita presso l’ospedale israelitico di Roma ed è rimasta per 10 giorni, io ed i miei genitori andavamo tutti i giorni e potevamo vederla soltanto dalla finestra, lei era ricoverata al 4 piano e noi sotto alla finestra con il cellulare parlavamo, sono stati 10 giorni emotivamente difficili, la mattina presto intorno alle 5 oppure la sera dopo cena io e mia sorella pregavamo insieme tramite cellulare recitavamo varie preghiere iniziando insieme tipo che eravamo nella stessa casa, Caterina aveva una fede immensa, un attaccamento a Dio che andava oltre la normalità, i medici dicevamo cose terribile ma lei era aggrappata a Dio, avevamo paura ma nello stesso tempo serene.
Non posso non ricordare un avvenimento che è successo durante la notte del 16 marzo, mia sorella la mattina seguente mi racconta che la notte era successo una cosa strana, aveva visto entrare nella stanza quando era tutto buio con la luce spenta una donna piena di luce, luminosissima vestita tutta di fiori celeste e rosa con i fiori anche sul capo che entra nella stanza e la guarda, mia sorella era al secondo letto non al primo c’era un’altra signora che non ha guardato per niente, ha guardato solo lei e poi non ha visto più niente, mi ricordo che si è spaventata e pure io mi sono spaventata ed ho suggerito di scrivere ad un sacerdote che conoscevamo e lui ha risposto che la Vergine Maria l’aveva visitata, nel cellulare di Caterina esiste ancora questa chat, pure io ho scritto ad un’altra persona di fiducia che ci aiuta spiritualmente, con consigli e preghiere, anche lui mi ha dato la stessa risposta, ora sono sicura che era la Vergine Maria che forse era andata a sostenerla per tutte le torture che avrebbe subito
, per tutte le difficoltà nel curarsi.Sono stati 2 mesi in cui Caterina è stata torturata dai medici perché non volevano o non potevano curarla ma anziché aiutarla hanno buttato addosso l’ansia della malattia ma Caterina era serena, tranquilla anche fiduciosa, prima hanno inserito il pic sulla spalla lato sinistro, quasi 2 ore di operazione inserendo un tubicino, una cannula di 25 cm che arrivava fino al cuore, e poi si rifiutavano di fare la chemioterapia, questa cannula è stata inserita così profonda che quando è morta all’ospedale Fatebenefratelli i medici hanno detto che loro inserisco in modo più superficiale ed hanno lasciato il tubicino inserito, mio padre dice è partita con la spada nel cuore come la Madonna Addolorata.
Il suo esempio di vita ma anche della sua morte è straordinario, mia sorella stava male da novembre ma per amore ed onestà al servizio, alla scuola, alla cultura, ai suoi alunni, per correttezza verso la sua missione di insegnante che lei amava profondamente ha ritardato la diagnosi che purtroppo l’ha portata con una crudeltà da parte dei medici e dei vari ospedali fino alla morte avvenuta il 2 giugno 2021 all’età di 49 anni.
Può capire come a me ed ai miei genitori anziani sia caduto il mondo addosso, perché ad una tragedia simile non eravamo preparati, in soli due mesi le è stata diagnosticata questa grande malattia ed è morta subito, non si è mai preparati ad una morte ma così giovane e rapida sconvolge la vita, mia sorella era sempre in movimento, non si riposava mai, era sempre al servizio per aiutare gli altri, non potevamo pensare a questo dramma, mia sorella però si è distinta anche durante i mesi della malattia difatti ha sofferto tantissimo con dolori e fastidi atroci ma lei con tutta la sua sofferenza ci confortava con le sue parole di speranza, di gioia, di fede, di onestà, con il suo splendido sorriso e la sua dolcezza, la sua umiltà, la sua generosità rassicurandoci e preoccupandosi per noi, non si è mai lamentata, anche quando i medici le hanno detto in faccia che le restava da vivere 15 giorni, quando fino a 10 giorni prima non sapeva di essere ammalata così gravemente, è stato veramente difficile sentire quelle parole, abbiamo avuto paura, abbiamo pianto perché mia sorella amava la vita e voleva vivere, voleva ritornare a scuola dai suoi alunni, voleva ritornare in chiesa a servire Dio più di prima, sentiva questo desiderio a mettersi ancora di più al servizio di Dio, voleva recarsi nuovamente in quei posti religiosi che tanto amava come Assisi, Lourdes e San Francesco di Paola, voleva continuare a fare la volontà di Dio che si fidava ciecamente, questi erano i suoi grandi desideri, sentiva una sofferenza enorme per i suoi alunni, per i ragazzi della cresima, si preoccupava per loro ma non solo per loro, si preoccupava per tutte le persone che conosceva e per noi.
Caterina ha sofferto tanto senza mai lamentarsi della situazione che stava vivendo ma sempre con il sorriso sul volto e negli occhi, sempre con la fiducia, ha avuto una grande fede fino alla fine, si è spesa per i suoi alunni, per l’onestà, per la famiglia, pe la parrocchia, ha dato tutta se stessa per gli altri, un sacerdote durante la benedizione alla camera ardente ha ricordato mia sorella dicendo che era una martire, che ha sofferto ma ha dato tutta la sua vita per gli altri, mettendo in primo piano la sua fede ed il suo grande amore per Dio, che è stata una grande testimonianza di fede, anche durante la messa in suo ricordo il 18 giugno nella parrocchia di Sant’Ippolito Martire a Roma ha celebrato il cardinale Enrico Feroci che conosceva mai sorella ed è venuto appositamente dal Santuario del Divino Amore (la sua sede di Cardinale), per ricordarla, di seguito riporto una parte della sua omelia:
“All’inizio della celebrazione ho ricordato che sono venuto in rappresentanza anche di altri sacerdoti che oggi non potevano essere presenti come Don Mauro, Don Dante, Don Federico, Don Damiano, Don Paolo, Fabrizio ci ha letto i nomi di coloro che ci hanno preceduto e per i quali stiamo pregando, in maniera particolare io sono venuto qui per la sorella Caterina. I sentimenti che noi proviamo in questo momento mi sembra che siano duplici, il primo un sentimento di smarrimento, di dolore, è una persona che abbiamo conosciuto, una persona cara, una persona giovane, una persona che ci ha lasciato ed ha lasciato il segno, dall’altra parte abbiamo anche la nostra fede, la fede cristiana che ci dice quella è la nostra meta, tanto prima realizzeremo la nostra meta tanto più noi saremo realizzati, pienamente realizzati nella vita di Dio Nel Vangelo avete sentito una parola che è importantissima, è fondamentale, ci dice così: “Dov’è il tuo tesoro là sarà anche il tuo cuore” proviamo un pochino a mettere in bocca queste parole ai nostri cari, quelli che abbiamo ricordato, proviamo un pochino a mettere in bocca queste parole a Caterina che ogni giorno io l’ho ricordo quando ero qui con voi, all’angolo sulla mia sinistra alla vostra destra con Giusy seguivano sempre la liturgia eucaristica e facevano la Comunione, là dov’è il tuo tesoro là sarà anche il tuo cuore e siamo certi allora che il cuore di Caterina come quello dei nostri cari è presente oggi nel seno di Dio”
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