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Cei: “No a equiparazione tra matrimonio e unioni civili”

C’è “preoccupazione” tra i vescovi italiani per la “mutazione culturale che attraversa l’Occidente”. E questo va riferito anche all’”equiparazione in corso tra matrimonio e unioni civili”. Lo afferma il comunicato del Consiglio Episcopale Permanente, che si è svolto a Roma dal 25 al 27 gennaio. Entro agosto, poi, prenderà corpo un progetto di possibile riordino delle Diocesi.

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Un punto per la Chiesa italiana è centrale: “Serve annunciare il Vangelo del matrimonio e della famiglia, difendendo l’identità della sua figura naturale”, una figura prevista anche dalla Costituzione. Dunque, dice il comunicato, “l’equiparazione in corso tra matrimonio e unioni civili – con l’introduzione di un’alternativa alla famiglia – è stata affrontata all’interno della più ampia preoccupazione per la mutazione culturale che attraversa l’Occidente”.  Ma questo passa anche attraverso un contrasto all’”inverno demografico” che stiamo attraversando e ne deriva così una “richiesta di maggior sostegno per i diritti dei figli – a partire dal concepimento – e la denuncia per l’assenza di politiche familiari efficaci”.

Ci sono infatti troppe “famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, molte delle quali si trovano a non saper soddisfare nemmeno i bisogni primari; ecco la piaga della disoccupazione, per affrontare la quale non bastano i richiami alla solidarietà, ma serve una nuova, forte imprenditorialità e un welfare di comunità”. E dopo il convegno ecclesiale di Firenze, il Consiglio Permanente ha rimarcato “la centralità dei poveri, quindi l’impegno per una famiglia che sia maggiormente soggetto politico, attenta a costruire alleanze con la scuola e la comunità”.

“A livello ‘geografico’ – rileva il comunicato – due le sottolineature di fondo: la necessità di superare il divario tra Nord e Sud con un investimento non assistenziale, ma strategico nel Meridione – condizione imprescindibile per la ripresa economica del Paese – assicurando anche una maggiore presenza dello Sato e un sostegno a quanti lottano per la legalità; la valorizzazione del Mediterraneo, sia nella prospettiva dello sviluppo in chiave europea, sia – sul fronte delle migrazioni – quale ponte per entrare in dialogo con le Chiese del Nordafrica, in vista di una cultura non dell’emergenza, ma dell’accoglienza”.

ROMA 22-03-2010 CONSIGLIO PERMANENTE C.E.I. PROLUSIONE  CARD.ANGELO BAGNASCO PH:ALESSIO PETRUCCI



Ed ancora, la legge di riforma del processo canonico per la cause di dichiarazione di nullità dei matrimoni. I vescovi hanno ribadito “giusta semplicità e celerità dei processi, accessibilità e vicinanza fisica e morale delle strutture ecclesiastiche, gratuità – per quanto possibile – delle procedure per le parti e centralità dell’ufficio del Vescovo”.  

Infine, la geografia della Cei: “Su indicazione della Congregazione per i Vescovi, entro la fine d’agosto 2016 le Conferenze Episcopali Regionali sono invitate a far pervenire alla Segreteria generale della Cei il parere circa un progetto di riordino delle diocesi”.




Redaziome Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va/Alessandro Guarasci)

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