Dall’8 dicembre, giorno dell’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro, sono oltre un milione i pellegrini che in questo primo mese del Giubileo della Misericordia hanno vissuto a Roma questo grande evento della fede. Tante le prenotazioni previste anche per i prossimi mesi: tra gli eventi più attesi, l’arrivo delle spoglie di San Pio da Pietrelcina il prossimo 3 febbraio. Ascoltiamo mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, al microfono di Marina Tomarro per Radio Vaticana:
R. – Dobbiamo dire subito che stiamo parlando di oltre un milione di pellegrini qui a Roma. Se dovesse essere fatto un calcolo in tutte le diocesi del mondo dove si è aperta la Porta Santa allora i numeri sarebbero veramente centinaia di milioni, ma non è questo il problema. Il problema è poter verificare ad un mese di distanza dal Giubileo che si sta realizzando quanto Papa Francesco desiderava, vale a dire che il Giubileo venga celebrato in tutto il mondo. Abbiamo visto che domenica 13 dicembre, quando sono state aperte le Porte Sante delle Misericordia in tutte le cattedrali del mondo, c’è stato un flusso enorme, un fiume di fedeli, di credenti che hanno partecipato, e a detta di molti vescovi è stato un evento straordinario. Questo, però, non ha tolto al momento quello che è il ruolo fondamentale dei pellegrini che vengono a Roma. Infatti oltre un milione in un mese sono una cifra davvero considerevole.
D. – Quali sono le aspettative future per gli altri eventi del Giubileo?
R. – Ci stiamo avviando sempre di più verso eventi estremamente importanti: dal 3 fino all’11 febbraio avremo le spoglie di Padre Pio e Padre Leopoldo. Devo dire che le previsioni sono veramente di una grandissima partecipazione di popolo. Ci saranno tutti gli altri eventi giubilari, però, la cosa più importante non sono i numeri; è piuttosto la forma di partecipazione. Il nostro scopo è che il tema della Misericordia possa diventare un contenuto quotidiano nella vita dei cristiani e che soprattutto con la preghiera possano sentire la presenza, la vicinanza di Dio in modo da diventare loro stessi strumento di Misericordia per tutti.
D. – Parte di Via della Conciliazione è stata pedonalizzata. Come va questa nuova iniziativa?
R. – Abbiamo proposto che il Giubileo, secondo il desiderio di Papa Francesco, fosse anche segnato da un breve pellegrinaggio verso la Porta Santa. È per questo motivo che qui a Roma, da Castel Sant’Angelo fino alla Porta Santa c’è un percorso privilegiato. Devo dire che in questi giorni stiamo vedendo gruppi di persone che con la Croce giubilare vanno verso la Porta Santa, così come vediamo singoli uomini, donne, giovani, a cui diamo istruzioni, dei foglietti, strumenti per la preghiera. Loro sono la testimonianza che anche in mezzo ad una via anche molto trafficata come Via della Conciliazione, c’è il segno di una testimonianza di preghiera e di un cammino per un evento come il Giubileo che richiede l’attraversamento della Porta Santa.
D. – Sono tanti i pellegrini che giungono a Roma per vivere il Giubileo. Ha avuto modo di parlare con loro, di poter capire quali sono le loro emozioni, in che modo vivono?
R. – Ho parlato con tante persone, perché il nostro centro di accoglienza, che si trova in Via della Conciliazione n. 7, è costantemente preso d’assalto. È bello sentire tanti accenti provenienti dalle diverse parti d’Italia e tanti stranieri che sono giunti per questo evento straordinario. La cosa più bella è sentirmi dire di ringraziare continuamente Papa Francesco per questo dono dell’Anno giubilare. Posso testimoniare che non ho visto la paura negli occhi di tutte queste persone – ne ho incontrate centinaia di migliaia – ma ho visto soltanto un grande desiderio di preghiera, di forza, di consolazione e di profonda fede.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)
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