“Si è trattato di un incidente verbale. Siamo stati solo minacciati verbalmente, ma non è vero, come riportato da alcuni organi di informazione, che siamo stati sequestrati” dice all’Agenzia Fides mons. Dieudonné Nzapalainga, arcivescovo di Bangui, capitale della Repubblica Centrafricana.
Lunedì scorso mons. Nzapalainga, insieme ad una delegazione vaticana, si era recato alla Moschea centrale nei pressi del Km5, per un sopralluogo in preparazione alla visita che Papa Francesco effettuerà nel Paese il 29 e 30 novembre. Durante la visita alcune persone hanno minacciato la delegazione guidata dall’arcivescovo.
L’episodio condannato da imam e musulmani presenti
“Solo un gruppo di giovani ha proferito alcune minacce nei nostri confronti – riferisce a Fides mons. Nzapalainga – l’Imam e il resto dei presenti hanno condannato l’episodio, scusandosi per quanto accaduto. Ho fatto una dichiarazione nella quale ho affermato che coloro che ci hanno minacciato sono miei figli e che come padre li devo perdonare”.
Diversi musulmani hanno espresso vicinanza all’arcivescovo
“Purtroppo questo episodio è stato ingigantito e sono state scritte diverse cose non corrette” rimarca l’arcivescovo. “Comunque diverse persone di fede musulmana mi hanno telefonato per esprimermi vicinanza, sottolineando che tutti attendono la visita del Santo Padre” conclude mons. Nzapalainga.
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va/L.M.)