Si è spento a 60 anni, in quell’auto che ormai era diventata casa sua. Risale alle 13 di mercoledì l’ultimo decesso provocato dall’estrema povertà.
Un senzatetto veronese, Luigi detto “Toni”, se n’è andato sul sedile davanti della macchina posteggiata in via Scodellando, tra la Zai e Borgo Roma. A rendersi conto dell’uomo, che pareva addormentato, è stato un passante che quando si è avvicinato al mezzo e ha provato a bussare non ha notato alcuna reazione.
Ha composto così il 113 e il 118. Ma per l’uomo non c’era già più nulla da fare.
Era conosciuto, “Toni”: una prima vita passata a fare l’idraulico e una seconda passata a vagare per le strade, cercando un po’ di conforto in quei veronesi che lo salutavano e gli parlavano. Tanti lo rincuoravano e gli offrivano aiuto. Qualche spicciolo per mettere insieme il pranzo al sacco.
Aveva preso possesso di un’auto abbandonata proprio sotto alla sua ex abitazione.
Il 60enne aveva perso prima il lavoro e poi la casa, un appartamento al primo piano in un condominio di via Scuderlando. Non sono serviti molti rilievi, da parte degli agenti delle Volanti che poi hanno chiamato la Scientifica, nel scoprire che l’ultimo periodo di stenti gli era stato fatale.
Hanno ritrovato il suo “letto”, composto da un telo di nylon che serviva a riparare parzialmente dal freddo l’auto. Su disposizione del pm di turno la salma è stata trasferita nelle celle mortuarie del Policlinico di Borgo Roma per accertare con sicurezza le cause del decesso. Una signora, come spiega L’Arena, avrebbe già fatto partire una piccola raccolta fondi per trovare i soldi e garantire a Toni un funerale.
Fonte: veronasera.it