Trenta anni fa il disastro nucleare di Chernobyl. Era il 26 aprile 1986, quando uno dei reattori della locale centrale esplose. La ricorrenza è stata ricordata dal Papa all’ultima udienza generale. Francesco ha rinnovato la preghiera per le vittime di quella tragedia, esprimendo riconoscenza per i soccorritori e per tutte le iniziative con cui si è cercato di alleviare le sofferenze e i danni. Ma che cosa ha insegnato all’umanità quel disastro?Giancarlo la Vella lo ha chiesto a Fulvio Scaglione, vicedirettore di Famiglia Cristiana:
R. – Ha insegnato che certamente il tema dell’energia è un tema da maneggiare con grandissima cura, da maneggiare con moltissima attenzione. Nel tema del dominio che l’uomo vuole esercitare sulle fonti di energia – sia quelle naturali, sia quelle artificiali come in fondo è l’energia atomica – c’è tutta la storia di questi decenni, anche la storia delle guerre di questi decenni. E per quanto riguarda, nello specifico, il nucleare, abbiamo avuto anche la tragedia di Fukushima, in Giappone, a dirci che il pericolo non è scomparso ed evidentemente neanche le giuste cautele sono state prese dopo la tragedia di Chernobyl.
D. – Chernobyl ormai è una zona praticamente disabitata; 30 anni dopo esiste ancora il dramma di quanti sono stati contaminati …
R. – Io sono stato due volte a Chernobyl e l’area intorno alla centrale nucleare, per un raggio di 30 km è un’area chiusa, dove c’è stato però il dramma dei ritorni, perché soprattutto gli anziani hanno incominciato a tornare nelle loro case noncuranti del pericolo. Quell’area è una vera lezione: bisognerebbe vederla, perché dal punto di vista naturale, essendo assente l’uomo, è diventata una cosa stupenda. C’è una natura meravigliosa, rigogliosa. Però, per l’uomo è una zona morta. Il problema delle radiazioni e delle contaminazioni è stato naturalmente notevole, ma essendo avvenuto in un’epoca ancora sovietica, subito dopo è stato anche largamente rimosso. Probabilmente il vero bilancio di Chernobyl non lo conosceremo mai. Sappiamo, però, che è stato un bilancio terribile.
D. – Dopo Chernobyl, ma soprattutto dopo Fukushima, nel mondo è cresciuto il dibattito su “nucleare sì” e “nucleare no”: contemporaneamente, si è fatto molto poco per sviluppare le energie rinnovabili e ci si è affidati ancora di più a quelle fossili …
R. – Io temo che tutti gli sforzi sono stati prodotti proprio per aumentare lo sfruttamento delle energie fossili. Oggi siamo in una situazione in cui il petrolio costa meno dell’acqua da tavola e quindi, purtroppo, non si può che prevedere un incremento dell’uso delle risorse energetiche di natura fossile che sono diventate anche poco costose.
D. – Potrà esistere un nucleare sicuro?
R. – Per essere onesti, le centrali nucleari nel mondo sono molte, funzionano, e gli incidenti drammatici sono stati pochi. Il problema del nucleare è che l’incidente nucleare è sempre terrificante e quindi ci chiediamo se si può parlare di nucleare sicuro… Il nucleare, se vogliamo dirla tutta, è sicuro quando non succede nulla …
Redazione Papaboys (Fonte it.radiovaticana.va)