Italiae et Ecclesia

Chi siamo? E soprattutto: Dove andremo? Ce lo ricorda proprio oggi Sant’Agostino

Leggiamo insieme e riflettiamo su queste frasi di Sant’Agostino; aforismi e confessioni senza tempo sull’amore e sull’amicizia, pensieri e parole sulla vita e sulla morte, massime e citazioni su bellezza, scienza, battesimo e carità, invito all’umiltà e a vivere rettamente ogni giorno con perseveranza.



– Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace.

– Ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene.

– Ogni amore o ascende o discende; dipende dal desiderio: se è buono ci innalziamo a Dio, se è cattivo precipitiamo nell’abisso..

– Ama e persevera nell’amore; non defrauderò il tuo amore, io che ho mondato il tuo cuore.

– Se avrai la carità, avrai tutto; senza la carità nulla ti gioverà, qualunque cosa tu abbia.

– Alla scienza unisci la carità, e la scienza ti sarà utile, non da sola, ma a motivo della carità.

– Chi non vorrà servire la carità dovrà per forza servire l’iniquità.

– La tua vecchiaia sia di un fanciullo, e la tua fanciullezza d’un vecchio; voglio dire, non esser savio con la superbia, non esser umile senza la sapienza.

– È meglio aver meno bisogni che aver più cose.

– Ero diventato io stesso per me stesso un gran problema.

– La prima via è l’umiltà, la seconda l’umiltà, la terza l’umiltà, e quante volte me lo chiederai, tante volte risponderò la stessa cosa.

– Grande è il peccato della superbia, ed è l’origine e la causa di tutti i peccati.

– Quanto più in alto siamo posti, in tanto maggiore pericolo siamo.

– Quanto è lunga l’attesa di un bicchiere d’acqua da parte dell’ammalato che ha sete!

– Come uscirai da questa vita, così sarai per sempre in quella vita.

– La buona volontà non riesce ad andare in vacanza.

– È meglio essere corretti dalla verga del padre piuttosto che morire nella carezza del predone.

– Se il marito è il capo, il marito deve vivere meglio e precedere in ogni opera buona sua moglie; in modo che ella imiti il marito e segua il suo capo.

– La vita beata è dunque gioire della verità.

– L’uomo genera un uomo, il cane un cane; e Dio non genera Dio?

– Il resto, quello che ti rimane di superfluo, è necessario agli altri.

– Il superfluo dei ricchi è necessario ai poveri. Quando si posseggono cose superflue si posseggono cose che appartengono agli altri.

– Da’ ciò che comandi e comanda ciò che vuoi.

– Le lacrime si vedono, ma non si odono; le lacrime scorrono, non risuonano. Eppure hanno la loro voce….

– Il corpo emigra cambiando luogo, l’anima muovendosi con l’affetto.

– Un cuore integro è migliore di una testa importante.

– Chi afferma di sapere ciò che non sa, è un temerario;
chi dice al contrario di non sapere ciò che invece sa, si mostra ingrato.

– Se vivessimo rettamente tutti i giorni, anche qui avremmo giorni felici.

– Nessuno può essere veramente amico dell’uomo se non è innanzi tutto amico della verità: questo amore se non è disinteressato non è assolutamente possibile.



– Ha sempre qualcosa da donare colui il cui petto è pieno di carità.

RECITA LA NOVENA A SANT’AGOSTINO

Per quella vivissima consolazione che voi, o glorioso s. Agostino, arrecaste a s.Monica vostra madre e a tutta quanta la Chiesa, allorquando, animato dall’esempio del romano Vittorino o dai discorsi ora pubblici, ora privati del gran Vescovo di Milano, s. Ambrogio, e di s. Simpliciano e di Alipio, risolveste finalmente di convertirvi, ottenete a noi tutti la grazia di approfittare continuamente degli esempi e dei consigli dei virtuosi, onde arrecare al cielo tanto di gioia con la nostra vita avvenire, quanto di tristezza gli abbiamo cagionato con tanti mancamenti nella nostra vita, passata.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

II. Per quella fervorosa riconoscenza onde, appena convertito, vi deste a studiare la divina legge tanto da noi violata, e ad eccitare negli altri l’amore e la stima con gli ammirabili trattati dell’Anima, della Provvidenza o della Vita felice; quindi appena rigenerato alla grazia per mezzo del santo battesimo, intuonaste unitamente a s. Ambrogio un inno affatto nuovo, il quale non respira che la fede la più viva, o la carità la più ardente, ottenete a noi tutti la grazia di essere sempre riconoscenti a tutti i favori del cielo, onde impegnare l’Altissimo a diffonderne sopra di noi una copia sempre maggiore.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

III. Per quell’ardentissimo zelo onde in tutto il tempo di vostra vita vi applicaste a confutare e a convertire ogni sorta di eretici e specialmente i Manichei ch’erano stati i maestri ed i complici delle vostre giovanili licenze, ottenete a noi tutti la grazia di procurare con ogni sforzo la conversione dei cattivi, e il miglioramento dei buoni, per così riparare gli scandali che potessimo aver dati con il nostro viver poco conforme alla fede santissima che professiamo.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

IV.Per quell’umiltà profondissima onde voi, o glorioso s. Agostino, vi riputaste sempre indegno, non solo d’ogni ecclesiastica dignità, ma ancora della sacerdotale ordinazione; e per quella fedeltà inalterabile, con cui, ordinato, vostro malgrado, dal santo vescovo Valerio, disimpegnaste tutti gli uffici a voi affidati di predicatore, di vicario, e osservaste tutto le regole del nuovo Ordine monastico da voi instituito, ottenete a noi tutti la grazia di riputarci sempre immeritevoli di qualunque carica, di qualunque distinzione, e di adempiere sempre esattamente tutti gli obblighi del nostro stato.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

V. Per quell’abbondanza di lumi soprannaturali, dei quali foste arricchito, o glorioso s. Agostino, per cui diveniste il flagello più terribile di tutti i nemici del Cristianesimo, il maestro di tutti i sapienti, l’anima di tutti i Concilii, l’oracolo di tutta la Chiesa, fino ad essere da S. Paolino chiamato il Sole della terra, o da Sulpizio un’ape industriosa che mentre nutrisce con il suo miele tutti i fedeli, uccide col suo pungiglione tutti gli eretici, ottenete a noi tutti la grazia di impiegare sempre lo nostre forze corporali o spirituali a sostenere o difendere la verità della fede, e procurar sempre maggiore la dilatazione e la gloria della comun madre la Chiesa.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

VI. Per quella custodia singolare che voi aveste, o glorioso s. Agostino, della vostra purità e dell’altrui riputazione, per cui, dopo la vostra conversione, non soffriste mai la compagnia di persone mormoratrici, ottenete a noi tutti la grazia di odiare e di fuggire tutto quello che potesse contaminare anche leggermente la nostra coscienza o l’altrui fama.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

VII. Per quell’ammirabile sollecitudine con cui voi, o glorioso s. Agostino, rivedeste nella vostra vecchiaia tutto quante le vostre opere e ritrattaste in apposito libro tutte le sentenze che vi sembravano meno esatte, o per quella vivissima carità, onde nell’assedio che desolava la vostra carissima Ippona, domandaste al Signore la grazia d’essere,come il divino pastore, sacrificato per la salute delle proprio pecore, ottenete a noi tutti la grazia di emendare con prontezza ogni errore, di sopportar con rassegnazione tutte le avversità della terra,e d’esser sempre disposti a perdere anche la vita poi bene dei nostri fratelli, onde partecipare con voi all’eterna beatitudine del paradiso.

Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. 

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  • Signore salvaci .. Maria aiutaci... La croce c'è ma è del Risorto... grazie .. perdono .. aiutoo.. aiutoAve Maria e avanti ... ascolta radio Maria

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