Leggiamo insieme e riflettiamo su queste frasi di Sant’Agostino; aforismi e confessioni senza tempo sull’amore e sull’amicizia, pensieri e parole sulla vita e sulla morte, massime e citazioni su bellezza, scienza, battesimo e carità, invito all’umiltà e a vivere rettamente ogni giorno con perseveranza.
– Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai. Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. Deforme, mi gettavo sulle belle forme delle tue creature. Eri con me, e non ero con te. Mi tenevano lontano da te le tue creature, inesistenti se non esistessero in te. Mi chiamasti, e il tuo grido sfondò la mia sordità; balenasti, e il tuo splendore dissipò la mia cecità; diffondesti la tua fragranza, e respirai e anelo verso di te, gustai e ho fame e sete; mi toccasti, e arsi di desiderio della tua pace.
– Ama e fa’ ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene.
– Ogni amore o ascende o discende; dipende dal desiderio: se è buono ci innalziamo a Dio, se è cattivo precipitiamo nell’abisso..
– Ama e persevera nell’amore; non defrauderò il tuo amore, io che ho mondato il tuo cuore.
– Se avrai la carità, avrai tutto; senza la carità nulla ti gioverà, qualunque cosa tu abbia.
– Alla scienza unisci la carità, e la scienza ti sarà utile, non da sola, ma a motivo della carità.
– Chi non vorrà servire la carità dovrà per forza servire l’iniquità.
– La tua vecchiaia sia di un fanciullo, e la tua fanciullezza d’un vecchio; voglio dire, non esser savio con la superbia, non esser umile senza la sapienza.
– È meglio aver meno bisogni che aver più cose.
– Ero diventato io stesso per me stesso un gran problema.
– La prima via è l’umiltà, la seconda l’umiltà, la terza l’umiltà, e quante volte me lo chiederai, tante volte risponderò la stessa cosa.
– Grande è il peccato della superbia, ed è l’origine e la causa di tutti i peccati.
– Quanto più in alto siamo posti, in tanto maggiore pericolo siamo.
– Quanto è lunga l’attesa di un bicchiere d’acqua da parte dell’ammalato che ha sete!
– Come uscirai da questa vita, così sarai per sempre in quella vita.
– La buona volontà non riesce ad andare in vacanza.
– È meglio essere corretti dalla verga del padre piuttosto che morire nella carezza del predone.
– Se il marito è il capo, il marito deve vivere meglio e precedere in ogni opera buona sua moglie; in modo che ella imiti il marito e segua il suo capo.
– La vita beata è dunque gioire della verità.
– L’uomo genera un uomo, il cane un cane; e Dio non genera Dio?
– Il resto, quello che ti rimane di superfluo, è necessario agli altri.
– Il superfluo dei ricchi è necessario ai poveri. Quando si posseggono cose superflue si posseggono cose che appartengono agli altri.
– Da’ ciò che comandi e comanda ciò che vuoi.
– Le lacrime si vedono, ma non si odono; le lacrime scorrono, non risuonano. Eppure hanno la loro voce….
– Il corpo emigra cambiando luogo, l’anima muovendosi con l’affetto.
– Un cuore integro è migliore di una testa importante.
– Chi afferma di sapere ciò che non sa, è un temerario;
chi dice al contrario di non sapere ciò che invece sa, si mostra ingrato.
– Se vivessimo rettamente tutti i giorni, anche qui avremmo giorni felici.
– Nessuno può essere veramente amico dell’uomo se non è innanzi tutto amico della verità: questo amore se non è disinteressato non è assolutamente possibile.
– Ha sempre qualcosa da donare colui il cui petto è pieno di carità.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
II. Per quella fervorosa riconoscenza onde, appena convertito, vi deste a studiare la divina legge tanto da noi violata, e ad eccitare negli altri l’amore e la stima con gli ammirabili trattati dell’Anima, della Provvidenza o della Vita felice; quindi appena rigenerato alla grazia per mezzo del santo battesimo, intuonaste unitamente a s. Ambrogio un inno affatto nuovo, il quale non respira che la fede la più viva, o la carità la più ardente, ottenete a noi tutti la grazia di essere sempre riconoscenti a tutti i favori del cielo, onde impegnare l’Altissimo a diffonderne sopra di noi una copia sempre maggiore.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
III. Per quell’ardentissimo zelo onde in tutto il tempo di vostra vita vi applicaste a confutare e a convertire ogni sorta di eretici e specialmente i Manichei ch’erano stati i maestri ed i complici delle vostre giovanili licenze, ottenete a noi tutti la grazia di procurare con ogni sforzo la conversione dei cattivi, e il miglioramento dei buoni, per così riparare gli scandali che potessimo aver dati con il nostro viver poco conforme alla fede santissima che professiamo.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
IV.Per quell’umiltà profondissima onde voi, o glorioso s. Agostino, vi riputaste sempre indegno, non solo d’ogni ecclesiastica dignità, ma ancora della sacerdotale ordinazione; e per quella fedeltà inalterabile, con cui, ordinato, vostro malgrado, dal santo vescovo Valerio, disimpegnaste tutti gli uffici a voi affidati di predicatore, di vicario, e osservaste tutto le regole del nuovo Ordine monastico da voi instituito, ottenete a noi tutti la grazia di riputarci sempre immeritevoli di qualunque carica, di qualunque distinzione, e di adempiere sempre esattamente tutti gli obblighi del nostro stato.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
V. Per quell’abbondanza di lumi soprannaturali, dei quali foste arricchito, o glorioso s. Agostino, per cui diveniste il flagello più terribile di tutti i nemici del Cristianesimo, il maestro di tutti i sapienti, l’anima di tutti i Concilii, l’oracolo di tutta la Chiesa, fino ad essere da S. Paolino chiamato il Sole della terra, o da Sulpizio un’ape industriosa che mentre nutrisce con il suo miele tutti i fedeli, uccide col suo pungiglione tutti gli eretici, ottenete a noi tutti la grazia di impiegare sempre lo nostre forze corporali o spirituali a sostenere o difendere la verità della fede, e procurar sempre maggiore la dilatazione e la gloria della comun madre la Chiesa.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
VI. Per quella custodia singolare che voi aveste, o glorioso s. Agostino, della vostra purità e dell’altrui riputazione, per cui, dopo la vostra conversione, non soffriste mai la compagnia di persone mormoratrici, ottenete a noi tutti la grazia di odiare e di fuggire tutto quello che potesse contaminare anche leggermente la nostra coscienza o l’altrui fama.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
VII. Per quell’ammirabile sollecitudine con cui voi, o glorioso s. Agostino, rivedeste nella vostra vecchiaia tutto quante le vostre opere e ritrattaste in apposito libro tutte le sentenze che vi sembravano meno esatte, o per quella vivissima carità, onde nell’assedio che desolava la vostra carissima Ippona, domandaste al Signore la grazia d’essere,come il divino pastore, sacrificato per la salute delle proprio pecore, ottenete a noi tutti la grazia di emendare con prontezza ogni errore, di sopportar con rassegnazione tutte le avversità della terra,e d’esser sempre disposti a perdere anche la vita poi bene dei nostri fratelli, onde partecipare con voi all’eterna beatitudine del paradiso.
Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli.
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