Aveva 21 anni, era già mamma di un bimbo di tredici mesi. Si chiamava Chiara Cringolo. E’ morta alle Molinette per complicanze dovute al coronavirus. La ragazza abitava a Romano Canavese, in provincia di Torino.
A Chiara il coronavirus, che aveva provocato una polmonite bilaterale, era stato diagnosticato il 21 ottobre all’ospedale di Ivrea dopo che la ragazza aveva accusato tosse e sintomi influenzali. Portata in terapia intensiva alle Molinette, Chiara Cringolo ha iniziato apparentemente a migliorare, ma venerdì scorso il quadro clinico è rapidamente precipitato fino alla morte avvenuta ieri pomeriggio.
“Non aveva patologie, nessun problema al cuore, era un po’ robustina ma stava bene. Non riusciamo a capire come sia successo”, assicura Barbara, madre di Chiara. Tutto è iniziato il 19 ottobre, “aveva un po’ di tosse e qualche linea di febbre”. Il giorno dopo ha telefonato a sua madre “e non riusciva a respirare e siamo andati subito al pronto soccorso di Ivrea. Era il 20 ottobre, il tampone era positivo e da allora non l’abbiamo più vista”.
Dall’ospedale di Ivrea è stata trasferita alle Molinette “e ogni pomeriggio – racconta ancora la madre Barbara – un medico ci chiamava per aggiornarci. Finché ieri alle 14,45 ci ha detto che era morta. Siamo positivi anche noi, ora stiamo aspettando i risultato dei tamponi, gli ultimi erano positivi. Se lo saranno ancora rischiamo di non poter dare neanche l’ultimo saluto a nostra figlia”.
A dare la notizia, olggi, è stato il sindaco di Romano Canavese, Oscarino Ferrero, che ha fatto appello alla comunità: “Purtroppo questa morte testimonia che il virus è letale non solo per una certa fascia di popolazione, ma può coinvolgere ciascuno di noi a qualsiasi età. Le conseguenze di questa pandemia ci possono toccare da vicino e con grande dolore”.