Miracolato da San Francesco, ne è diventato il biografo ufficiale. Ed è considerato il fondatore dell’Ordine dei Frati Minori. Stiamo parlando di Giovanni Fidanza, meglio conosciuto come San Bonaventura da Bagnoregio (Viterbo).
Il suo nome è legato proprio alla guarigione miracolosa ricevuta, che avvenne quando era bambino. San Francesco avrebbe esclamato: «Oh bona ventura» al piccolo Giovanni sofferente, e incredibilmente si riprese da quella che ormai temevano una morte certa.
Nella speranza di ottenere una grazie simile, c’è una preghiera con la quale si può chiedere l’intervento di San Bonaventura per una causa particolare.
PREGHIERA
Trafiggi, o dolcissimo Gesù, le profondità della mia anima con la soavissima e salutare ferita del tuo amore, infondendovi un’autentica, serena, apostolica carità, di modo che arda e si sciolga solo e sempre per amore e desiderio di Te; Te desideri e quasi muoia nelle tue dimore, non cerchi altro che dissolversi ed essere con Te. Concedi che la mia anima sia assetata di Te, del pane degli angeli, della refezione dei santi, del nostro pane quotidiano, soprasostanziale, che ha in se ogni dolcezza; che il mio cuore abbia sempre sete e si nutra di Te, dove gli angeli desiderano fissare lo sguardo, e i reconditi della mia anima siano ricolmati dalla dolcezza della tua percezione; sia il mio cuore sempre assetato di Te, fonte della vita, fonte della sapienza e della scienza, fonte della eterna luce, rigoglio della casa di Dio.
Te sempre ambisca, Te cerchi, Te trovi, a Te protenda, a Te sopraggiunga, Te mediti, di Te parli, e tutto operi a lode e gloria del tuo nome, con umiltà e discrezione, con amore e consolazione, con facilità e affetto, con perseveranza sino alla fine; perché Tu solo sia sempre la mia speranza, la mia fiducia, la mia ricchezza, il mio diletto, la mia allegrezza, la mia gioia, il mio riposo e la mia tranquillità, la mia pace, la mia soavità, la mia dolcezza, il mio cibo, la mia refezione, il mio rifugio, il mio aiuto, la mia sapienza, la mia parte di eredità, il mio possesso, il mio tesoro, a cui siano sempre fissati, saldi ed inamovibili, la mai anima e il mio cuore.
Amen.
Padre Nostro, Ave Maria, Gloria
Redazione Papaboys (Fonte www.sanfrancescopatronoditalia.it/Gelsomino Del Guercio)