Categorie: Caritas et Veritas

Chiesa, pedofilia, famiglia e minori

La lotta contro la pedofilia-. E’ strano. i media tacciono. Mons. Tomasi, ha presentato durante un’audizione i dati della lotta contro la pedofilia durante il Pontificato di Papa Benedetto. La risonanza è stata bassissima, quasi in sordina. Ai nemici della Chiesa non conviene riportare le statistiche impressionanti contro la pedofilia, maturate in anni di lavoro silenzioso e certosino. Potrebbe essere interessante conoscere i dati dei paesi coinvolti nelle accuse contro la Santa Sede e quali sono state le misure adottate per proteggere i bambini. Da una parte in Europa parlano di legalizzare la pedofilia, dall’altra chiedono conto alla Santa Sede  delle misure messe in atto per contrastare la pedofilia. In alcuni articoli precedenti ci siamo occupati noi dei papaboys, di alcuni europarlamentari, i quali senza nessuna remora parlano della “bellezza di avere rapporti con bambini di cinque anni”. La Santa Sede ha ridotto allo stato laicale 848 preti pedofili tra il 2004 e il 2013. 2572 i sacerdoti abusatori sanzionati con misure meno drastiche. 3420 i casi denunciati alla congregazione per la Dottrina della fede. Sono i dati forniti da mons. Silvano Tomasi, osservatore permanente presso le Nazioni Unite di Ginevra, nella audizione di questo pomeriggio davanti al comitato sulla Convenzione contro la tortura (Cat, Convention against torture) riunito in questi giorni nella sua 52esima sessione. Dopo aver esposto, ieri mattina, il primo rapporto della Santa Sede, nel pomeriggio di oggi, in diretta streaming, il capo della delegazione vaticana ha risposto alle domande degli esperti Onu, molte delle quali vertevano sul tema della pedofilia del clero. “Il numero di casi riportati alla congregazione  per la Dottrina della fede nel periodo tra il 2004 e il 2013, basati su accuse credibili di abuso sessuale da parte di un sacerdote con un minore di meno di 18 anni: 713 nel 2004, 184 nel 2005, 218 nel 2006, 216 nel 2007, 191 nel 2008, 196 nel 2009, 464 nel 2010, 402 nel 2011, 418 nel 2012, 401 nel 2013, per un totale di 3420 casi. Va notato che i casi non si riferiscono agli anni in cui sono riportati, la maggior parte di questi casi si riferiscono ad abusi avvenuti negli anni cinquanta, sessanta, settanta e ottanta. Ora vi darò altre statistiche: il numero di sacerdoti dimessi dallo stato clericale direttamente dalla Santa Sede negli anni dal 2004 al 2013: 89 nel 2004, 84 nel 2005, 114 nel 2006, 84 nel 2007, 68 nel 2008, 69 nel 2009, 84 nel 2010, 143 nel 2011, 70 nel 2012, 43 nel 2013 per un totale di 848. Quanto a casi risolti con altre misure canoniche e disciplinari, come l’imposizione di una vita di preghiera e penitenza, applicazione di misure penali o altre misure disciplinari, i dati sono i seguenti: 641 nel 2004, 100 nel 2005, 104 nel 2006, 132 nel 2007, 123 nel 2008, 127 nel 2009, 380 nel 2010, 259 nel 2011, 348 nel 2012, 358 nel 2013, per un totale di 2572. Certamente tutto ciò non giustifica o assolve i tanti peccati di omissione compiuti nel corso degli anni. La Chiesa ha avuto il coraggio di guardare il peccato e di affrontarlo  nel nome dei bambini violentati ed abusati. Quali sono le altre organizzazioni governative che seguono tale processo di purificazione?

L’attacco-. Oliviero Toscano, nonostante l’evidenza non è convinto. Sono tutte bugie. Pur di attaccare tira fuori una presunta palpazione del sacerdote che lo confessava. Ma povero! Come mai ci ha pensato solo ora? Perchè non ha denunciato? Il gusto di screditare tante volte è più forte del dialogo e della verità: “Ho studiato dai preti e per salvaguardare la mia integrità fisica ho dovuto lottare. Vorrei sapere chi non ha subito molestie da parte dei preti”. L’anticonformista fotografo Oliviero Toscani torna a far parlare di sè lanciando un duro attacco alla Chiesa durante un’intervista alla trasmissione di Radio 24 ‘La Zanzara’. “Durante una messa (partecipava a messa o era in confessionale, il nostro amico ha le idee alquanto confuse), – ha raccontato Toscani – ho anche accusato un confessore che mi palpava. E’ venuto fuori un casino. Chiunque abbia studiato in collegio di preti sa di cosa parlo. Non ho subito veri e propri atti di violenza perché sono stato veloce a evitarli”. “Pensate”, ha lanciato la provocazione il fotografo, “di essere un extraterrestre che atterra in Italia ed entra in una chiesa cattolica. Vedi uno inchiodato alla croce, un altare con dei bambini nudi che volano. Lui non sa che sono angeli. Poi vedi quell’altro sanguinante, ce n’è di tutti i gusti. Io credo che un club sadomaso non sia così all’avanguardia. La Chiesa sembra un club sadomaso. Anch’io mi sento offeso da questa iconografia cattolica”. Ma voi donne non vi arrabbiate per questo club di maschi? Ma non avete la stessa parità di diritti? Il Vaticano è la più grande organizzazione omosessuale, la più grande associazione maschilista”. Il fotografo ha usato parole dure anche nei confronti di Papa Francesco, a dispetto della sua popolarità, e di Giovanni Paolo II, proclamato santo nelle settimane scorse. “Bergoglio – ha detto Toscani – parla come mio nonno 60 anni fa e non gli dava retta nessuno. Dice delle banalità e delle cose così normali che viene da pensare: ma in questi anni che c… ci hanno detto questi papi? E poi fanno santo Woytila che era contro il preservativo in Africa. Ha fatto dei disastri, un assassino. Uno che dice in un posto dove c’è l’Aids di non usare il preservativo”. Che dire? Quando non si è credibili, alcuni per ottenere pololarità alzano il tiro… la strategia è vecchia quanto il mondo…

I paladini della tolleranza diventano intolleranti contro chi non pensa come loro-. E’ il caso di Costanza Miriano. Doveva parlare alla famosissima libera università Luiss. Ma per ragioni interne di equilibrio, non ha potuto partecipare al dibattito sulla famiglia. Nella cultura dominante quando non affermi il pensiero che vogliono propagandare, sei escluso. In maniera brutale. Infangando. Denigrando. Attaccando. Respingendo. Non funziona così in democrazia! Le posizioni diverse devono confrontarsi! In queste ore nella pagina FB della Miriano, sono giunti migliaia di post di sostegno: “Lascia sbigottiti la motivazione con cui è stato annullato l’incontro previsto alla Luiss con Costanza Miriano e Mons. Paglia. La Miriano, giornalista e scrittrice nota per la difesa del matrimonio, della famiglia e del ruolo materno, è stata “cancellata” dal calendario dei dibattiti della Luiss per “un problema concernente gli equilibri delle diverse associazioni studentesche”.

Questa bizzarra motivazione ufficiale implica che le opinioni della mite Costanza creino un grave scompiglio tra le associazioni della Luiss, così grave che si preferisce escluderla. Sospettiamo che questa incapacità di aprirsi al libero confronto delle idee sia il frutto avvelenato della cultura del politicamente corretto, che censura o criminalizza chi difende la famiglia e il matrimonio, così come disegnato dalla nostra Costituzione, e sostiene l’essenzialità del ruolo materno e paterno. Se così fosse, sarebbe davvero un pessimo segnale che nell’Università, luogo di formazione e di libero dibattito per eccellenza, si arrivi a una simile esclusione. Tutta la nostra solidarietà a Costanza Miriano”.

La Famiglia-. Commenta Manuel: “sarebbe fin troppo scontato per me commentare le dichiarazioni della signora Giuseppina La Delfa e sono convinto che comprenderà il desiderio di un ragazzo di rintracciare delle radici che sente mancare profondamente. Si, perchè sento crescere dentro di me questo bisogno. Senza voler colpevolizzare nessuno e senza pretendere di farmi portavoce di tutti coloro che, per le più svariate ragioni, non sono stati accolti e cresciuti dalla propria mamma. Quest’anno non vivrò questa ricorrenza con il magone, contando le ore perchè passi al più presto. Quest’anno anche io festeggerò la festa della mamma. E se passando per Roma vedrete una candela accesa davanti a una finestra forse potrei essere io, che insieme a tantissime altre candele accese, sto mandando un messaggio d’amore alla mia mamma. Sono felice”.  Perché il luogo di crescita per un bambino sia idoneo, non soltanto non sarebbe importante se la coppia di genitori è omosessuale, ma «non importa se siano uno, due o diciotto» i genitori. Anche 18 papà omosessuali, quindi, vanno bene. Ad essere convinta di questi valori è Giuseppina La Delfa, presidente delle “Famiglie arcobaleno”. Recentemente, con la tolleranza che la contraddistingue, ha infatti risposto pubblicamente  niente meno che a Papa Francesco, il quale ha osatosostenere e difendere «il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo e alla sua maturazione affettiva. Continuando a maturare in relazione alla mascolinità e alla femminilità di un padre e di una madre». Scandalizzata, la leader delle fantomatiche “famiglie omosessuali” (un ossimoro secondo la Costituzione italiana, che definisce “famiglia” la “società naturale fondata sul matrimonio”), ha replicato scrivendo che «un bambino non ha diritto “a crescere in una famiglia con un papà e una mamma”. Un bambino ha diritto a crescere in un ambiente idoneo al suo sviluppo, questo sì». Se non fosse che il luogo idoneo -o più idoneo- è chiaramente quello previsto dalla natura, dato che i bambini possono nascere soltanto dalla relazione tra un uomo e una donna. Il loro diritto è permanere nel luogo naturalmente idoneo alla loro crescita o in un altro che sia il più simile possibile, e non in ambienti che censurino l’equilibrio e la differenza sessuale.

La Delfa ha proseguito avventurandosi nel citare dalla sua parte qualsiasi cosa le venisse in mente: la scienza, la psicologia, l’antropologia, la pedopsichiatria, la sociologia, il diritto e i tribunali. «Tutti dicono la stessa cosa», ha scritto, cioè il padre e la madre sono inutili. Il luogo idoneo per la crescita dei bambini, ha commentato Giuseppina La Delfa rispondendo a Papa Francesco, è qualsiasi luogo, «non importa chi siano i genitori, di quale sesso e di quale orientamento sessuale siano, non importa se siano uno, due o diciotto, importa una sola cosa: la responsabilità, la cura, la presenza, il porre limiti e fare coccole, in due parole: supporto e attenzione». E’ significativo che per sostenere l’idoneità per una coppia omosessuale di adottare un bambini, la presidente delle “Famiglie arcobaleno” sia arrivata a sostenere che anche diciotto genitori andrebbero bene.  E perché non 69? O anche 241. Statisticamente sarebbero più in grado di fornire “supporto e attenzione” rispetto ai 18…

Se questi sono dunque i criteri per cui un luogo è giudicato idoneo per la crescita di un bambino, allora è facile replicare che anche l’orfanotrofio dev’essere ritenuto tale, affondando di fatto l’argomento retorico dei sostenitori delle adozioni Lgbt che recita così: “meglio una coppia gay che l’orfanotrofio”. Se non è importante essere genitori biologici, se non è importante il loro sesso, se non è importante il loro orientamento sessuale, se non è importante il loro numero, chi dimostra che i tutori dell’orfanotrofionon possano essere in grado di fornire “la responsabilità, la cura, la presenza, il porre limiti e fare coccole, in due parole: supporto e attenzione”? La Delfa, dopo aver realizzato un pesante autogol, ha concluso la sua “risposta” chiedendo la liberazione dei bambini dall’educazione religiosa, che sarebbe superstizione e manipolazione educativa, sopratutto se arriva dalla Chiesa alleata con i dittatori. Di conseguenza, ha attaccato chiunque sia stato educato religiosamente, o segua una religione, accusandolo di essere manipolato e privo di ogni senso critico. Compreso Papa Francesco.

Il professore spagnolo Robert Oscar Lopez, cresciuto con genitori omosessuali, ha invitato tramite la“Fondazione Tempi” una lettera di risposta a Le Delfa, censurata però da Lucia Annunziata, direttore de“l’Huffington Post” . Oscar Lopez ha spiegato di aver avuto la disgrazia di crescere con due mamme lesbiche: «Giuseppina La Delfa potrebbe guardarmi negli occhi e dirmi che non ho perso nulla? Che non ho sofferto nulla? Non avrei nessun diritto io di amare mio padre in quanto mio padre e solo per il fatto che è mio padre?», ha scritto Oscar Lopez, che già in passato ha descritto le problematiche che ancora si porta dietro. «Vi chiedo di scusarvi con tutti i bambini – con l’umanità nei fatti – per aver affermato questa cosa atroce: ovvero che le persone non hanno il diritto ad un papà e ad una mamma»“I nemici più pericolosi dei gay italiani, spesso, sono i gay stessi“, ha scritto qualche tempo faDomenico Naso. Sopratutto per i loro ragionamenti, come è ovvio dopo questo ennesimo articolo-autogol di Giuseppina La Delfa. di DonSa*

Dove siamo arrivati?

* La fonte dell’articolo che rigaurda la famiglia è tratta da: uccronline.it

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  • DOMANI ALLE ORE 19 PROIEZIONE DEL FILM -PARLA CON GLI ALBERI- TALKING TO THE TREES- A ROMA AL FILM STUDIO VIA ORTI D'ALIBERT 1C . FILM CONTRO LA PEDOFILIA

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