Signore, tu mi scruti e mi conosci, tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo, intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo, ti sono note tutte le mie vie. La mia parola non è ancora sulla lingua ed ecco, Signore, già la conosci tutta. Alle spalle e di fronte mi circondi e poni su di me la tua mano. Meravigliosa per me la tua conoscenza, troppo alta, per me inaccessibile. Dove andare lontano dal tuo spirito? Dove fuggire dalla tua presenza? Se salgo in cielo, là tu sei; se scendo negli inferi, eccoti. Se prendo le ali dell’aurora per abitare all’estremità del mare, anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra. Se dico: «Almeno le tenebre mi avvolgano e la luce intorno a me sia notte», nemmeno le tenebre per te sono tenebre e la notte è luminosa come il giorno; per te le tenebre sono come luce. Sei tu che hai formato i miei reni e mi hai tessuto nel grembo di mia madre. Non ti erano nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto, ricamato nelle profondità della terra. Ancora informe mi hanno visto i tuoi occhi; erano tutti scritti nel tuo libro i giorni che furono fissati quando ancora non ne esisteva uno. Quanto profondi per me i tuoi pensieri, quanto grande il loro numero, o Dio! Se volessi contarli, sono più della sabbia. Mi risveglio e sono ancora con te. Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore, provami e conosci i miei pensieri; vedi se percorro una via di dolore e guidami per una via di eternità. (Cfr. Sal 139 (138) 1-24).
È come se Gesù per un istante si fosse dimenticato del discorso sul pane della vita e si rivolge ai Giudei per svelare loro la relazione singolare che regna tra Lui e il Padre. Essere di Gesù è un dono del Padre. Ieri il Padre ha dato voi, Giudei, a Mosè. Ora vi vuole dare a me. “Se voi vi lasciate donare e venire a me, io non vi caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, mala volontà di colui che mi ha mandato”. Voi, Giudei, non dovete cambiare fede. Dovete dare verità, sviluppo alla vostra fede. Anzi, dovete dare continuità ad essa. Voi siete un dono di Dio. Dono di Dio dovete rimanere sempre. Cosa vuol fare Dio di voi? Un dono a me. Se rimanete nella vostra fede, voi entrerete nel circuito della vera vita. Se invece vi opponete a Dio e non vi lasciate fare dono, voi rimanete nella vostra morte. Sono io la vita di Dio per voi
Dio ha un grande progetto di vita per noi. Questo progetto vuole attuarlo, realizzarlo per mezzo di me. Questo progetto però non si può realizzare senza la vostra fede in me. Voi vedete me, credete in me e avrete la vita eterna. Io vi risusciterò nell’ultimo giorno. Il discorso di Gesù è sommamente teologico. Il Padre prima ha dato i Giudei a Mosè, poi a Giosuè, poi a Davide, ai Profeti, ad ogni suo messaggero ed inviato. Il Padre ora ha mandato Gesù. A Gesù vuole donare i Giudei. L’azione è tutta le Padre. È Lui che dall’eternità guida e dirige tutta la storia della salvezza. Loro non devono cambiare Dio. Devono continuare a vivere nella logica e verità della loro fede.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Angeli, Santi, insegnateci la logica della fede. a cura del Movimento Apostolico
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