Washington, 8. La Cia spierebbe telefoni cellulari e televisioni utilizzati anche come microfoni. Grazie a diversi programmi di hackeraggio l’agenzia statunitense sarebbe in grado di controllare gli smartphone di qualsiasi marca e alcuni tipi di smart tv, riuscendo a penetrare anche i sistemi criptati dei più popolari servizi di messaggistica.
Lo scenario emerge dalle ultime rilevazioni di WikiLeaks, secondo le quali l’agenzia americana avrebbe nel consolato degli Stati Uniti a Francoforte la base sotto copertura del suo servizio di hacker che si occupa del cyberspionaggio in Europa, in Medio oriente e in Africa.
L’organizzazione fondata e guidata da Julian Assange ha pubblicato oltre 8000 file sottratti alla Cia, che rischiano di scatenare una bufera attorno alla più popolare agenzia di spionaggio degli Stati Uniti.
Per WikiLeaks le nuove informazioni riversate online potrebbero essere solo la punta dell’iceberg. Secondo l’allarme lanciato da Assange, la Cia avrebbe infatti perso il controllo di gran parte del suo cyber-arsenale, con il rischio di una proliferazione incontrollata di programmi che possono finire in mano a stati rivali, cyber-mafie e hacker di ogni tipo.
«Una volta che una singola cyber-arma viene persa — emerge dalle rivelazioni di WikiLeaks — può diffondersi in tutto il mondo in pochi secondi».
A colpire di più tra le migliaia di documenti postati sono quelli che riguardano il programma Weeping Angel, «in grado di infestare le smart tv trasformandole in microfoni», spiega l’organizzazione di Assange. In particolare, gli apparecchi attaccati vengono messi in una modalità tale che il proprietario pensa siano spenti. In realtà — sostiene WikiLeaks — le televisioni registrerebbero le conversazioni che si svolgono nella stanza e le invierebbero al server della Cia.
Inoltre il controllo su smartphone, chat e social media, sostiene l’organizzazione di Assange, ha messo in pericolo grandi manager dell’industria internazionale, membri del congresso statunitense, il governo e persino l’account Twitter del presidente Donald Trump. Per di più dai file emergerebbe che nell’ottobre 2014 la Cia avrebbe anche valutato l’ipotesi di infestare con i suoi cyber-weapons i sofisticati sistemi di controllo usati sulle automobili e sui veicoli pesanti di ultima generazione.
La stampa britannica, da parte sua, sta sottolineando la presunta complicità dell’mi5, i servizi segreti interni del Regno Unito, nel nuovo scandalo. In particolare si sottolinea il ruolo attribuito agli 007 di Londra nel rendere vulnerabili e nell’infiltrarsi nelle smart tv.
Fonte: www.osservatoreromano.va